Partanna – Trapani

Partanna – Trapani

Partanna è una cittadina della Sicilia Occidentale, in provincia di Trapani, a pochi km dall’antica città di Selinunte.
Il territorio di questa piccola città si trova tra il fiume Modione e il Belice, che lo delimitano ad oriente ed occidente. Il centro abitato di Partanna si estende su una collina a circa 414 m s.l.m. ed è abitato da circa 12.00 abitanti.
La Sicilia che non ti aspetti, tanto verde di vigneti e uliveti, punteggiato da lunghi e caratteristici canaloni detti Valloni, molto importanti per l’aspetto idrogeologico del territorio.

Storia di Partanna

Questo territorio è abitato sin da tempi remoti come dimostrano gli scavi che sono stati effettuati nella contrada Stretto, oggi un parco archeologico meraviglioso. È proprio qui, che dagli inizi degli anni ’80, sono state ritrovate tombe e grotticelle, tombe a camera e numerose ceramiche risalenti al periodo del Neolitico, materiale che si trova oggi esposto presso il Museo archeologico del Castello Grifeo.

Tanti interessanti e affascinanti elementi all’interno del sito archeologico che ci riportano indietro nel tempo, il sistema dei Fossati, profonde fenditure scavate nel terreno, che testimoniano la presenza di una civiltà molto evoluta (ancora oggi oggetto di studio) che utilizzava il sistema di canalizzazione dell’acqua. Il fossato è largo due metri e profondo tredici. Oltre questa remota storia che accompagna questa città, Partanna è stata abitata anche in epoca greca e romana. Il primo nucleo della città si ebbe nell’Alto medioevo sotto la dominazione araba, dove oggi sorge la Fontana settecentesca.

Il primo nome fu Barthamnah e sicuramente era un casale nel quale convivevano famiglie berbere, greche e romane. È in questo contesto che si inserisce la stirpe dei Grifeo che con Auripione Grifeo, avendo debellato gli Arabi nel Val di Noto, acquista potere ed importanza. uno dei discendenti di Auripione, Giovanni I Grifeo, arrivò in Sicilia nel XI secolo e fu investito della baronia di Partanna ad opera di re Ruggero II, nel 1139.

È proprio da questa data che inizia lo sviluppo della città che man mano si sposta sulle pendici della collina, dove attualmente è sito il castello di epoca trecentesca. Intorno al castello furono costruiti i più importanti edifici religiosi: Santa Maria di Gesù (non più esistente), il Purgatorio (rudere), San Leonardo (visibile in parte) e l’attuale Chiesa Madre, voluta dai Grifeo nel 1548, consacrata nel 1625. Pian piano in questo territorio la città cominciava a formarsi e acquisiva un solido aspetto urbanistico, tutt’oggi rinvenibile.

La città pian piano si arricchì di numerosi edifici religiosi che ancora oggi possono vedersi, lungo la via Vittorio Emanuele, angolo via Libertà, sorgeva la Chiesa di San Francesco d’Assisi (oggi rudere) con annesso convento, fondata nel 1384.
Lungo questa direttrice, più a nord, sorgeva la Chiesa di San Nicolò con il convento degli Agostani voluto da Mario III Grifeo nel 1646.

Lungo la via Palermo, nel XVII sec. Sorsero il grande monastero delle Benedettine, voluto da Elisabetta Grifeo-Ventimiglia ed il convento delle Carmelo con annessa Chiesa fondato da Benedetto Maria Calandra.

Nel XVII secolo Partanna divenne principato e l’edilizia ebbe un ulteriore sviluppo.
Il corso principale divenne via dei Vespri, dove sono visibili il palazzo Emanuele, Renda, la chiesa della Addolorata e quella di San Francesco di Paola, e solo nel XVIII divenne Vittorio Emanuele II, nella quale via sorsero i principali palazzi signorili Pisciotta-Calandra, Todaro-Molinari, Rodi-Napoli, Palermo-Patera.

Sempre in questo periodo furono costruite altre chiese e quelle già presenti restaurate: San Giuseppe, San Rocco, San Carlo, Sant’Antonio Abate, Gesù e Maria. Accanto alle chiese e alla bellezza dei palazzi vi è anche il ricco patrimonio di opere storiche appartenenti a Fra Felice da Sambuca, Faciponti, M.Carreca, Laurana, Paolo Amato, P.Novelli etc.

Partanna dal XVI al XVIII sec. Mentre la città diventava sempre più bella e ricca cresceva anche la popolazione che arrivò ad undici mila abitanti molti dei quali presero parte ai moti risorgimentali. Uomini illustri nacquero in questa città, come Nicolò Tortorici, sottosegretario alla Marina del Governo Giolitti, Carlo Frasca che si adoperò per la nascita dell’Istituto Magistrale.

Nel 1968 il centro dela città è stato gravemente danneggiato dal sisma e ha perso parte delle sue caratteristiche urbanistiche, soprattutto i cortili, di memoria araba, ed è stato affiancato dal nuovo centro in contrada Camarro.

Il Sito Archeologico di Contrada Stretto

Dagli inizi del XX secolo in contrada Stretto sono stati effettuati importanti scavi e ritrovamenti archeologici tra i quali il sistema dei Fossati, di età Neolitica, ed alcune necropoli risalenti all’Età del Bronzo e del Ferro.
Altre importanti scoperte sono state fatte nell’agro partannese sono il Bicchiere Campaniforme di Torre Bigini, le numerose necropoli e gli insediamenti abitativi risalenti a diversi periodi storici e proto-storici.

Questo territorio, grazie alla sua posizione, è sempre stato prescelto, sin dal Paleolitico, dalle popolazioni e oggi è molto interessante per diversi studi. I visitatori possono osservare nelle necropoli dello Stretto i crani concrezionati alla roccia.
Il sito può essere visitato e si presenta immerso nella natura in un paesaggio colmo di vegetazione palustre e di macchia mediterranea. Negli ultimi dieci anni il comune di Partanna ha iniziato una collaborazione con la Facoltà di Archeologia dell’Università di Cordoba (Spagna) e, con la collaborazione di cooperative specializzate nel settore, si organizzano campi scuola e attività di scavo.

Al fine di organizzare al meglio queste interessanti attività il Monastero delle Benedettine è utilizzato come foresteria, per poter ospitare archeologi e studiosi ed è stato istituito il PAM (Prima Archeologia del Mediterraneo), sotto la direzione del professore Sebastiano Tusa. Questo ente si occupa di formazione e ricerca nell’ambito dei beni culturali. Tutti i reperti archeologici rinvenuti presso la contrada Stretto sono stati prima esposti presso il Museo della Preistoria del Basso Belice, nei locali di Villa Favara-Lentini, ed oggi trasferiti nelle splendide sale del Castello Grifeo.

Nel museo del castello si ritrovano anche alcuni vasi dello stile del campaniforme, selci, ceramiche decorate, tazze, attingiti e resti di faune risalenti al Pleistocene superiore, quali elefanti, ippopotami, cervi. Particolare attenzione merita il Cranio trapanato, primo tentativo di intervento chirurgico del neolitico, reperto attualmente esposto presso il Museo Regionale Salinas di Palermo.

Prodotti tipici

Sono diversi i prodotti tipici di Partanna, dedita alla coltura della vite e dell’ulivo (nocellara del Belice) e alla produzione di olive da mensa e di olio di ottima qualità. Altra colture importanti sono gli aranceti, i limoneti, i mandarinati, i carciofeti ed ortaggi in genere. Rinomate sono le cipolle di Partanna a sfoglia larga, dolce e di colore rossastro. Altro prodotto celebre è la Vastedda DOP del Belice, formaggio di pasta filata, prodotto con il latte di pecora.

Altri cibi deliziosi sono i dolci, come i dolci di mandorle, pasta reale e pignoccate durante le feste di Natale; i cannoli e le cassatelle ripiene di ricotta; la pasta con le sarde, le fritte di asparagi selvatici ed i pani decorati per San Giuseppe; le “sfinci” di San Martino, le frittate e le insalate di cipolla partannese per la festa di San Vito.

(Foto: Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=518070)

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