Menfi – Agrigento

Menfi – Agrigento

Menfi è un piccolo paese sulla costa agrigentina della Sicilia. Un delizioso paese posto tra le aree archeologiche di Selinunte ed Eraclea Minoa, circondato dal fascino del passato.

Il comune di Menfi è attraversato dai fiumi Belice e Carboj e da alcuni torrenti (Cavarretto, Fiore, Mandrarossa, Gurra di Mare, Terranova e Dragonara). È bagnato dal bellissimo Mar Mediterraneo e la costa si estende per circa 10 chilometri che sono caratterizzati da spiagge sabbiose con il fenomeno naturale delle dune che si estendono lungo l’entroterra per diverse centinaia di metri.

Ricadono nel territorio di Menfi la bellissima spiaggia di Porto Palo e la Riserva Naturale delle Foci del fiume Belice. Un paese davvero bello che si estende tra arte, natura e storia e si riempie di estrema bellezza.

La storia Menfi

Il territorio di Menfi fu interessato da insediamenti umani sin dall’antichità e studi storici ipotizzano che la città di Inico, sede della Reggia di Cocalos, re dei Sicani, si trovasse nelle vicinanze dell’attuale borgato di Porto Palo (considerato il porto orientale di Selinunte). In questa zona sbarcarono i saraceni per conquistare l’intera Sicilia e cominciarono a fissare i loro insediamenti e la costruzione del Casale di Borgiomilluso nel 1239. Dopo la scomparsa dei musulmani dalla Sicilia si hanno notizie di Borgiomilluso come una terra disabitata e si tornano ad avere notizie solo dal 1518 quando arrivarono gli spagnoli. Sotto la loro dominazione Giovanni Vincenzo Tagliavia ottenne, da Carlo V, la possibilità di costruire un casale nel territorio di Menfrici (antico nome di Menfi restato in uso nel dialetto del posto) ma solo a partire dal 1638 si ha notizia di un vero è proprio nucleo abitato che fu voluto da Diego Tagliavia Aragona Cortes.

Intere famiglie di contadini ebbero la possibilità di coltivare terreni e costruire le loro abitazioni. Questo piccolo villaggio rurale fu chiamato Menfi e da qui inizia la vita di questo piccolo paese. Di recente in questo territorio è stata ritrovata anche una necropoli pavimentale a Palazzo Pignatelli che prova l’esistenza di un insediamento risalente al periodo romano bizantino. Nella zona di Montagnoli di Belice sono stati diversi i ritrovamenti che hanno riportato alla luce antichi periodi quando cacciatori scorazzavano per i boschi alla ricerca di elefanti.

Sempre in questa zona si insediarono, nell’VIII secolo a. C., comunità indigene dedite ad attività pastorali e commerciali. Un importante ruolo quello svolto da Montagnoli soprattutto grazie alla vicinanza di Selinunte. Ma come detto precedentemente è solo a partire dal XVII secolo d. C. che si può parlare di un vero e proprio centro abitato. Il dominio dei saraceni durò fino al 1093 quando il re normanno Ruggero decise di includere il borgo di Borgoimilluso nella diocesi di Girgenti. Nel 1222 vi fu una rivolta delle contrade saracene che fu soffocata nel sangue da Federico II il quale distrusse i casali e deportò gli abitanti.

Pochi anni più tardi, nel 1230, nei pressi della Chiesa di Santa Caterina del Belice fu costruito un lebbrosario, gestito dai Cavalieri di San Lazzaro. Sempre Federico II, nel 1239, fece costruire una torre per favorire il ripopolamento di queste terre. Quarant’anni più tardi Giacomo I d’Aragona istituì il Baronato di Borgiomilluso e lo concesse a Corrado Rodolfo Manuele che lo ampliò. Tra il 1316 e il 1345 questo territorio fu sottoposto e numerosi attacchi da parte degli Angioini. In seguito ad un matrimonio questo territorio passò nelle mani di Nino Tagliavia, Barone di Castelvetrano.
Nel 1549 la Baronia di Borgiomilluso divenne la Contea di Borsetto con Carlo Aragona Tagliavia al potere.

Nel 1606 la Contea passa nelle mani di Giovanna Aragona Tagliavia Pignatelli, vicerè di Sicilia ed inizia il dominio dei Pignatelli ai quali si deve la maggior parte della realizzazione della città. Nel 1638 Diego Aragona Tagliavia Pignatelli istituì il contratto enfiteutico attraverso il quale affitta la terra ai contadini che possono cominciare a vivere in queste terre. Fu così che si verificò un sostanzioso sviluppo della demografia e dell’agricoltura.

Sempre in questo periodo vennero costruiti Palazzo Pignatelli e la Chiesa della Madonna delle Grazie. Nel 1683 fu emanato l’atto di Carlo II, re di Spagna, che eleva queste terre a Comune e prende il nome di Comune di Terre Manphis.
Terre Menphis entrò a far parte del Principato di Castelvetrano e resterà nelle mani della famiglia Pignatelli fino al 1812 quando fu abolito il feudalesimo in Sicilia.

L’anno successivo, con Regio Decreto, il comune di Terre di Menphi si trasforma in Menfi. Dopo queste trasformazioni questo comune diventa territorio demaniale e la Torre di Federico II fu adibita a carcere dipendente dalla Regia Giustizia. Nel 1817 la Sicilia fu divisa in sette provincie e Menfi fu inclusa in quella di Agrigento.

Durante il periodo risorgimentale Menfi diventò teatro di sommosse popolari della Carboneria che si tradussero nell’assedio del Municipio (luglio 1820).
Pochi anni più tardi Ferdinando II aggregò al territorio di Menfi i territori di Bertolino Soprano, Bertolino Sottano e S. Caterina di Belice
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Nel 1840 Menfi divenne capoluogo di circondario. Nel XIX secolo vi fu un periodo molto fiorente per l’economia menfitana tanto che, al fine di esportare più rapidamente, furono costruiti l’imbarco doganale di Porto Palo e la ferrovia che collega a Castelvetrano. Nel 1848 furono tantissimi i menfitani che parteciparono ai moti rivoluzionari e diedero appoggio a Garibaldi. Nei primi anni del novecento vennero realizzate diverse opere pubbliche come l’ampliamento della banchina di Porto Palo e nuova conduttura di acqua potabile. Menfi diventò una cittadina ricca e popolosa.

Nel 1968 Menfi fu duramente colpita dal terremoto di Belice ma la ricostruzione ha portato ad una grande espansione della città ed ad un’ulteriore crescita dell’agricoltura e del settore industriale. Anche se il territorio di Menfi è poco conosciuto, è molto interessante poiché nasconde tantissime bellezze all’interno del suo territorio, sia naturali che ambientali. Nel 1968 fu costruita un’imponente Porta a forma di Sole per dare il benvenuto all’interno della città ma il fulcro del paese è Piazza Vittorio Emanuele III alla quale si giunge tramite Corso Garibaldi sulla quali sorgono la Chiesa Madre, l’antico Palazzo Comunale e la Biblioteca Comunale. Sullo sfondo della città i resti del Castello con accanto la Torre, incorporata a Palazzo Pignatelli.

Altri posti interessanti che testimoniano la voglia di rinascita della cittadina, in seguito al terremoto, sono “I giardini Pergolati di Inycon” e l’ampio Parco all’interno del quale si trovano campi da tennis, da calcio, la piscina comunale e il Palazzetto dello Sport.

Cosa vedere a Menfi

Sono diversi i punti di interesse che possono visitarsi a Menfi. Ritroviamo architetture religiose, civili e militari e non mancano i siti archeologici. Tra le architetture religiose si possono annoverare la Chiesa Madre Sant’Antonio di Padova (distrutta dal sisma del 1968 ed in seguito ricostruita ricostruita). La prima costruzione risale al 1662 (terminata dopo il 1700) e nel 1705 fu elevata a parrocchia. All’ interno tre larghe navate con cinque arcate. Insieme alla torre Federiciana ed al palazzo dei Pignatelli costituisce uno degli elementi architettonici principali che fanno da cortina alla piazza del paese. Altra bellissima chiesa è quella di San Giuseppe, eretta nel 1715 (con la facciata principale ad intarsi e con la torre campanaria a pianta triangolare) seguita da quella del Purgatorio (costruita tra il 1739 e il 1769) e quella dell’Addolorata. Molto interessanti sono anche la Chiesa e Collegio di Maria Santissima Annunziata, che si caratterizzano per la Torre dell’orologio, la Chiesa di San Rocco (1851) e la Chiesa della Santissima Provvidenza che fu costruita i primi anni dell’Ottocento su i resti di un’antica cappella ed affiancata, in seguito, da una costruzione signorile in stile gotico.

Tra le architetture civili molto interessanti sono la Torre Federiciana che sorge adiacente al Palazzo Pignatelli il quale domina la Piazza Principale del paese, Pazza Vittorio Emanuele.

Questo palazzo si sviluppa attorno ad un cortile ed ha una tipologia tipicamente feudale. Molto interessante è anche Palazzo Ravidà che è caratterizzato da un meraviglioso portico con colonne doriche in pietra arenaria. Una delle dimore più antiche del paese è Palazzo Tito che risale al 700 e si trova in Via della Vittoria, al centro del paese. Il monumento più antico del paese è invece il Castello Svevo costruito nel 1238 da Federico II di Svevia. Oggi resta a testimonianza solo la Torre Federiciana che ha forma irregolare e si divide in quattro piani. È formata da due edifici uniti tra di loro. Questa torre fu completamente distrutta dal terremoto del 1968 ma ricostruita in seguito secondo i tratti originali.

Nel borgo di Porto Palo si trova un’altra importante torre che è quella di avvistamento che fu costruita nel 1583 per difendere le città siciliane da eventuali attacchi di pirati o corsari. Questa torre si sviluppa su due piani ed ha forma cubica. Oggi sovrasta il borgo di Porto Palo e domina il mare africano. Altra importante presenza all’interno di questi territori è quella dei siti archeologici attraverso i quali si sono scoperte, nel corso degli anni, le origini di Menfi. Uno dei più importanti è quello di Montagnoli di Belice. Tra l’arte e la storia non poteva mancare la natura, quella vera, quella bella, quella illesa dagli “attacchi” dell’uomo.

Di particolare interesse naturalistico sono le “solette” di Porto Palo che si estendono per 25 ettari, il “Serrone Cipollazzo” che è un’area collinare ricoperta di sabbia fino all’altezza di 60 m tanto da sembrare una grande duna con canneti e vegetazione tipicamente mediterranea e la collina “Capparrina di Mare” che è ricoperta da una fitta vegetazione di palme nane e una silenziosa spiaggia sulla quale si aggirano gabbiani e tartarughe marine.

Altre curiosità su Menfi

Un aspetto importante da conoscere su Menfi è l’appartenenza all’Associazione Nazionale Città del Vino, a sottolineare la grande importanza che questo prodotto ha per questa terra e, a cavallo tra giugno e luglio, ha luogo Inycon, la festa del vino, che è un viaggio alla scoperta del vino e dei sapori dell’intera Sicilia.

Musica, spettacoli e degustazioni rendono Inycon una festa divertente oltre che interessante. Tante le iniziative e gli incontri tutti dedicati al vino.

La casa produttrice più importante è la Cantina dei Settesoli che riunisce le cantine di “Progresso” e “Colli del Belice” con prodotti esportati in tutto il mondo.

Ma oltre il vino vi sono anche altre coltivazioni importanti per la città di Menfi che sono l’ulivo, il carciofo, il melone e la patata. Il settore agricolo è molto sviluppato e conta circa 920 aziende che coprono quasi 9000 ettari.

Altri eventi importanti dell’isola sono legati tutti alla tradizione cristiana come la Settimana Santa, la Festa della madonna delle Grazie e la festa di San Giuseppe.

Ma ad essere premiata non è solo la bontà del vino di queste terre ma anche la bellezza del mare che si conferma Bandiera blu ogni anno.

Menfi è un’altra tappa siciliana che Esplora Sicilia consiglia vivamente per le sue bellezze artistiche storiche ma soprattutto naturali nelle quali perdersi e ritrovare la pace in ogni attimo della giornata. Riserve, aree naturali ed un bellissimo mare sono i protagonisti principali circondate dall’accoglienza siciliana e la bontà dei suoi sapori.

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