Mussomeli – Caltanissetta

Mussomeli – Caltanissetta

Mussomeli

Mussomeli, paesino della provincia di Caltanissetta, sorge in una zona interna e collinare.
Questo paese è noto per l’abbondante produzione di grano, olio, vino e fichi e per l’allevamento di bovini e ovini.
Il nome Mussomeli deriva dall’arabo Manzil che significa “dimora casale” e Mel che vuole dire “bene”.
Per queste terre passarono Normanni, Svevi ed Angioini, sotto il dominio dei quali conobbe un cospicuo sviluppo urbanistico e architettonico che gli valse la definizione di “Presepe d’Europa”.
L’attuale centro urbano fu fondato dal principe Manfredi III di Chiaramonte nel secolo XIV con il nome di Manfreda.

Mussomeli è arroccata su una collina, in posizione panoramica con le case serrate l’una all’altra tanto da lasciare spazio solo a strette stradine lastricate. Alle spalle del paese si erge imponente il Castello Manfredonico, che è tra i migliori conservati della Sicilia.

Storia di Mussomeli

Presumibilmente il territorio di Mussomeli fu abitato si da epoca preellenica dai Sicani e di Siculi. Queste antiche popolazioni scelsero questi territori per la sicurezza che garantivano e per la loro fertilità. La presenza di questi antichi popoli è testimoniata da numerose zone archeologiche.
Passati migliaia di anni i romani vi si stabilirono perché era un ottimo punto di accordo tra il centro della Sicilia e le coste.
Nel 1370 Manfredi di Chiaramonte inaugurò il Castello Manfredonico Chiaramontano in stile gotico – normanno.

Il Castello Manfredonico

Il Castello di Mussomeli fu costruito nella seconda metà del XIV secolo da Manfredi III Chiaramonte. Questa costruzione si trova in un punto strategico dal quale domina il territorio circostante. Molto interessanti dal punto di vista architettonico sono le opere murarie in stile militare che introducono un’originale fusione della struttura nella roccia. La facciata del Castello è ricca di decorazioni mentre all’interno si trovano la Cappelle, la Sala dei baroni e la Cammara di li tri Donni. Molto belle ed interessanti sono anche le Sale dalle volte a crociera, la Sala dagli archi ogivali e i sotterranei nei quali, secondo leggende popolari, erano custoditi meravigliosi tesori e dove accadevano misteriose vicende.

Il Castello Manfredonico è circondato da una doppia fascia di mura e un arco acuto introduce all’interno della prima cinta mentre due stemmi, ormai consumati, sono scolpiti nei punti d’imposta dell’arco mostrando le armi dei Chiaromonte. Salendo un po’ si incontra la seconda cinta muraria, del ‘300, alla quale si accede attraverso un atrio più interno scolpito con le due torri merlate. Poco dopo la sua costruzione questo castello fu abbandonato e forse proprio per tale motivo ha conservato quasi intatta la struttura trecentesca. Il castello ha una pianta poligonale con forma a tenaglia e il corpo principale si affaccia sullo strapiombo, dove erano eseguite anticamente le condanne a morte.

Archeologia di Mussomeli

Archeologicamente la zona di Mussomeli è molto interessante data la presenza di tombe scavate nella roccia, che è possibile vedere in alcune zone intorno al paese. Nella località di Polizzello si possono ammirare diverse grotte che, per la loro forma e dimensione, sono dette a forno, mentre in contrada Raffè si trova ricco materiale archeologico risalente all’età dei greci. Purtroppo questa ricchezza storica non è mai arrivata all’interno di musei ma è stata più volte oggetto di speculazione per tombaroli. La montagna Raffè ha donato nel corso dei secoli molti importanti reperti e non è improbabile che le grandi cisterne che si trovano in questo territorio risalgano all’epoca dei romani, utilizzate come condotti d’acqua, bagni, o piscine. Inoltre le diverse lucerne trovate in questa località accennerebbero al primo periodo dell’età cristiana, essendo uso a quei tempi di porre nelle tombe, accanto al cadavere, una lucerna fittile.

Chiese di Mussomeli

Sono tante le chiese che si lasciano ammirare nel territorio di Mussomeli e che renderanno il vostro soggiorno più ricco.

Chiesa Madre

L’itinerario che consigliamo noi di Esplora Sicilia inizia dalla Chiesa di San Ludovico (Chiesa Madre) edificata nella seconda metà del XIV secolo.
Questa chiesa si trova all’interno del paese, dove spicca tra le case del centro storico rendendo il paesaggio ancora più affascinante. Fu costruita per volere di Manfredi III che la dedicò a San Giorgio e fu solo con l’ascesa dei Castellar che la chiesa fu dedicata a San Ludovico da Tolosa, molto venerato a Valenza. Nel secolo XVI, sotto i Lanza, iniziarono i lavori per la costruzione delle due navate laterali, della facciata in pietra calcarea squadrata e del campanile a vela. All’interno della Chiesa Madre sono conservate opere di un certo valore quale il S. Ludovico del XV sec., San Pietro Martire del XVI sec, la statua lignea della Madonna del Soccorso del XVIII collocata nella nicchia dell’abside sopra l’altare maggiore.

Chiesa della Madonna dei Miracoli

Dopo la Chiesa Madre è la volta della Chiesa di San Domenico, attuale chiesa della Madonna dei Miracoli, costruzione barocca della metà del ‘700. All’interno questa chiesa conserva una Madonna con bambino disegnata su pietra, un grande affresco, due pale d’altare e il ritratto di padre Biondolillo. Due sole chiese non bastano a soddisfare la fame di chi è sempre alla ricerca di esemplari forme di arte e per questo che il nostro tour virtuale continua con l’Oratorio SS. Sacramento, che si trova accanto alla Chiesa Madre. Questo oratorio appartiene all’Arciconfraternita del SS. Sacramento e risale al XVII secolo. All’interno si possono contemplare gli antichi paramenti della Confraternita, l’urna lignea (1946), che per il Venerdì Santo, trasporta il Cristo deposto, un ritratto di Francesco Tomasino di Bartolo fondatore della Confraternita, un busto ligneo dell’Ecce Homo del XVI secolo, una tela dell’Addolorata del XVIII secolo ed un crocifisso del XVI secolo.

Dopo l’oratorio è la volta della Chiesa di Santa Margherita, del XIV secolo, una delle più antiche del paese. Molto probabilmente il nome di questa chiesa di deve alla prima moglie di Manfredi Chiaramonte. All’interno della chiesa si trovano splendidi stucchi baroccheggianti. Purtroppo oggi è proibito l’ingresso per motivi di sicurezza ma dall’esterno è possibile ammirare la rinascimentale semplicità della facciata e dello splendido campanile quadrato. La chiesa di San Francesco d’Assisi, del 1524, ha subito nel corso degli anni diversi restauri e nel 1905 è stata completata con il Convento che oggi ospita i frati francescani. All’interno è possibile ammirare il veneratissimo simulacro dell’Immacolata, opera dello scultore Francesco Biancardi, e diversi quadri del Provenzano del 1695. Intorno al 1560 sorse a Mussomeli la Chiesa di Santa Maria dei Monti, come chiesa per la Confraternita del Monte, per essere poi affidata ai francescani. Nel 1682 fu edificata la Batia, edificio che ospita oggi il Collegio di Maria delle monache Benedettine dell’Annunziata. È all’interno di questo palazzo che si conservano il gruppo scultoreo dell’Annunciazione, i quadri dell’Annunciazione, della Natività, dell’Incoronazione della Vergine, della Madonna del Rosario, di San Benedetto e di San Michele e il quadro della Madonna del Lume.

La chiesa di Sant’Antonio fu costruita nella seconda metà del XVI secolo per volere della Confraternita di Sant’Antonio. L’edificio fu costruito con pietra informe, ha un’unica navata e conserva al suo interno opere di un certo pregio quali il quadro di Sant’Anna del pittore termitano Vincenzo La Barbera, che rappresentante Sant’Antonio, la statua di San Francesco di Paola opera di Girolamo Bagnasco, la Madonna del Suffragio, Sant’ Isidoro protettore degli agricoltori e Sant’Eligio protettore degli orafi. La chiesa di Santa Maria del Carmelo, sorta nella metà del XVI secolo, ha subito nel corso della sua storia diversi interventi e ricostruzioni: nel 1574, quando venne ceduta ai frati Carmelitani, e verso la fine del XVIII secolo quando si sentì il bisogno di ingrandire il tempio. Ai primi anni del ‘500 risale la Chiesa di San Giovanni Battista e al 1649 la piccola e bellissima chiesa di S. Maria di Gesù, sede locale dell’ordine agostiniano. Tra le opere custodite si possono ammirare: la tela settecentesca di Guglielmo Borremans raffigurante l’Assunzione e la statua in legno di San Giuseppe, opera di fine ‘700, dello scultore palermitano Girolamo Bagnasco.

Ad unire storia e leggenda è la Chiesa di Santa Maria delle Vannelle. Secondo la tradizione questa chiesa fu costruita nel punto in cui fu ritrovata una lastra di pietra raffigurante la Madonna con San Michele. La storia, invece, parla del principe di Cattolica Eraclea che dopo essersi salvato dall’annegamento in un vicino torrente promosse la costruzione dell’edificio. La chiesa fu aperta al culto nel settembre del 1935 e conserva ancora oggi la statua in legno che riproduce l’immagine ritrovata risalente al 1664, nonché alcuni dipinti del pittore di Mussomeli Salvatore Frangiamore (1853-1915).

Nel 1631 Don Vincenzo Sorge Malaspina fece costruire la cappella della Madonna del Riparo, per utilizzare la cripta come sepoltura di famiglia. Nel corso del tempo questa cappella è divenuta il punto preferito di turisti e non per i loro scatti al panorama di Mussomeli, da qui infatti si gode una vista incantevole.

Architetture civili di Mussomeli

Dopo le chiese è la volta di palazzi, torri e fontane che si trovano nella città di Mussomeli. Il nostro tour inizia da Palazzo Trabia che fu edificato nel 1600 per volere di Don Ottavio Lanza. Nel cortile di questo palazzo si trovava, fino al 1938, la fontana di Nettuno. Nel 1700 fu abbellito ed ampliato con numerose sale, magazzini, alloggi destinati alla servitù e ai militari. La facciata del palazzo presenta elementi decorativi in pietra da taglio ed è tuttora visibile la coreografica scalinata. Il piano terra dal 1892 è sede del circolo “Trabia Paolo Emiliani Giudici”. Al piano nobile si trova un grande salone, un tempo pieno di pregiati suppellettili e mobili. Il palazzo custodiva, fino alla prima metà del secolo scorso, una notevole pinacoteca.

A seguire c’è Palazzo Minneci costruito nella metà del XVIII secolo dal sacerdote Don Baldassarre Minneci. In stile tardo barocco questo il prospetto di questo palazzo presenta cornici, portali e mensole in pietra intagliata. I balconi, con ringhiere a petto d’oca, poggiano su mensole di pietre scolpite. All’interno troviamo un cortile. Palazzo Mistretta fu edificato nel XIX secolo dal Barone di Mistretta ed è suddiviso in tre piani, il pianoterra, destinato ai magazzini, il piano nobile e l’attico, destinato alla servitù. La facciata è decorata da lesene e fregi fitomorfi, in pietra scolpita.

Continuiamo il nostro itinerario e arriviamo a Palazzo Sgadari, edificato nell’800. La funzione iniziale era quella di carcere e solo in seguito divenne sede del municipio. L’aspetto attuale è il risultato delle diverse ristrutturazioni effettuate negli anni ’20 del secolo scorso. Il palazzo presenta paraste, parapetti dei balconi, cornici e mensole in pietra intagliata. Nella parte superiore campeggia lo stemma dei Castellar.
L’edificio è stato recentemente ristrutturato e ospiterà il museo archeologico di Mussomeli.

Palazzo la Rizza fu edificato nella prima metà del XVIII con pietra da taglio. La porta d’ingresso, con lo stemma della famiglia, conduce a un cortile interno. Il salone ha volte affrescate dal pittore Giovanni Meli. Terminati i palazzi più importanti è la volta della Torre Civica, eretta nel 1500 da Don Cesare Lanza. Agli inizi del ‘900 è stata restaurata integralmente e in cima è installato un ottocentesco orologio a tre quadranti al fine di consentire la lettura dell’ora da tutti i luoghi del paese. La torre, con merlature ghibelline in pietra, ha pianta quadrangolare e su un lato è presente una finestra con bifora che richiama quelle presenti nel castello Chiaramontano. In cima è si trova una campana del 1555. Alla fine del nostro giro tra le bellezze di Mussomeli troviamo la Fontana Indovina. Le prime notizie certe di questa fontana risalgono al 1700. Nel 1872 fu eliminata per costruire un lavatoio pubblico che fu a sua volta rimosso nei primi anni del ‘900 per ricollocare la fontana. Degne di nota sono le decorazioni in pietra scolpita che rappresentano due serpenti con testa di drago, lo stemma di Mussomeli, una conchiglia e motivi fitoformi.

Questa è Mussomeli, un paese circondato dal verde e dalla pace, capace di accoglierti e deliziarti con le sue bellezze.
Noi di Esplora Sicilia lo consigliamo a tutti coloro vogliono scoprire la Sicilia dell’entroterra e lasciarsi affascinare da immense vallate.

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