Al siciliano Marco Amenta la menzione speciale del Premio Fedic per Anna

Al siciliano Marco Amenta la menzione speciale del Premio Fedic per Anna

La Giuria del Premio FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub), giunto  alla Trentunesima edizione , presieduta da Ferruccio Gard (critico cinematografico ed ex inviato Rai alla Mostra di Venezia) e composta, inoltre, da Marco Asunis(Presidente FICC), Ugo Baistrocchi (critico cinematografico), Alfredo Baldi (critico e storico del cinema), Massimo Caminiti (Presidente CINIT), Mauro John Capece( regista), Corina Coroneo ( Attrice), Carlo Gentile (Critico cinematografico), Orazio Leotta (CINIT), Joao Paulo Macedo (Presidente IFFS), Franco Mariotti (Critico cinematografico), Paolo Micalizzi (critico e FEDIC Cinema), Elisabetta Randaccio (FICC), Milena Vukotic (Attrice), ha attribuito il Premio FEDIC destinato “all’opera che meglio riflette l’autonomia creativa e la libertà espressiva dell’autore” al film Io capitano di Matteo Garrone e la Menzione speciale FEDIC al film Anna di Marco Amenta (Giornate degli Autori)  “Per la descrizione, con duro realismo, dell’eroica battaglia di Anna, a difesa in Sardegna del suo gregge e del terreno paterno contro violenza e maschilismo al servizio di una cinica e spietata avanzata del cemento nel segno di un disprezzo verso la natura. Pregevole e commovente l’interpretazione di Rose Aste”.

SINOSSI
Bella, selvaggia e magnetica come la natura incontaminata della sua Sardegna, ANNA (30) vive al ritmo del respiro della terra, una terra che cura le sue ferite e nutre la sua anima. Le esperienze difficili che ha attraversato l’hanno segnata, ma non piegata e oggi Anna è una donna libera che non vuole più avere paura. Nell’angolo remoto dell’isola dove gestisce la piccola fattoria che era del padre, il tempo sembra essersi fermato e la presenza di Anna con la sua energia erotica e il suo coraggioso rifiuto delle convenzioni ha la potenza di una mina pronta a esplodere. Quella terra aspra la protegge, fino al giorno in cui sarà lei a doverla proteggere dai mostri meccanici che vogliono violentarla. Salvare la bellezza e preservare la sua libertà si fondono nella battaglia di Anna, imponendole scelte difficili e rinunce dolorose. Perché niente può comprare il rispetto di sé stessi e delle proprie convinzioni.

NOTE DI REGIA
Ispirato a una storia vera accaduta in Sardegna qualche anno fa, ANNA è una storia di resistenza contro il potere. Il potere spregiudicato di un capitalismo cieco pronto a distruggere tutto si rispecchia nel potere di una società maschilista e prevaricatrice e combattendo l’una la protagonista combatte anche l’altra. La lotta per la sua salvezza personale diventa malgrado lei, e senza alcuna ideologia, una battaglia per la difesa dell’ambiente e una feroce resistenza alla violenza e al maschilismo. ANNA è una donna che non vuole abbassare la testa e combatte per non essere schiacciata, non vuole essere una vittima ma non è nemmeno un’eroina; per me era importante tratteggiare il ritratto di una donna reale, piena di difetti e fragilità lontano da ogni stereotipo. [Marco Amenta]

error: Contenuto protetto!