Brolo, Messina

Brolo, Messina

Brolo

Brolo è un comune sito sulla costa settentrionale della Sicilia, in provincia di Messina.
Un grazioso comune che si affaccia sul mare ed è circondato dalla catena montuosa dei Nebrodi, un paesaggio davvero eccezionale fatto del blu del mare e del verde dei monti. Il paese di Brolo è formato da una zona pianeggiante attraversata da tre fiumi: Sant’Angelo di Brolo, il torrente Iannello e la fiumara di Brolo.
Questo delizioso paese è formato dal centro urbano circondato da piccole frazioni che nel corso del tempo hanno avuto notevole importanza, la più importante è quella di Piana.

Altre importanti frazioni sono Parrazzà, Iannello, Lacco, Sellica e Casette. Parrazzà è un vero è proprio nucleo urbano dove sono stati realizzati diversi complessi edilizi e il fantastico panorama del luogo ne accresce ulteriormente la desiderabilità. Lacco è la frazione degli ulivi, coltivazione molto diffusa insieme a quella degli agrumi. Una particolarità della frazione di Lacco è che è divisa tra due comuni, quello di Brolo e quello di Piraino sin dal 1871. Il nome Brolo deriva da Brolium che in latino significa parco, giardino.

Storia di Brolo

La storia di questo paese ha trovato la sua massima espressione durante il Medio Evo quando cominciarono a sorgere numerose costruzioni fortificate che ancora oggi caratterizzano il paesaggio con i loro bastioni merlati. Un paesaggio carico di atmosfera passata, ricca di voci, di sole e di mare e poi all’orizzonte le bellissime Eolie. Dalla ricostruzione fatta attraverso la Tabula Peutingeriana si sono ricavate alcune notizie storiche riguardati il territorio di Brolo ovvero che Via Valeria, strada principale dell’isola, nel IV secolo, metteva in comunicazione la Sicilia Settentrionale da oriente ad occidente e questa grande via attraversava il comune di Brolo. Via Valeria era molto importante per gli scambi commerciali e Brolo divenne una tappa importante per gli scambi commerciali dell’epoca. Il piccolo paese di Brolo prima di essere un vivace centro di uomini dediti alla pesca era “granaio del popolo romano” così come lo definì Catone.

La storia di Brolo si sviluppa attorno al castello che fu costruito quasi a picco sul mare e dominava tutto il tratto di costa tirrenica sul quale si affacciava. Era un castello adibito al controllo della costa che, insieme al villaggio che si andò sviluppando, era conosciuto con l’appellativo di Voab che in arabo significa “Rocca Marina”. Attraverso questa denominazione è facilmente intuibile l’importanza che ricopriva allora Brolo nel tratto di costa che va da Capo d’Orlando e Capo Calavà. Questa importanza aumentava anche in considerazione del fatto che su quel tratto di costa l’unico porto presente fosse proprio quello di Brolo con il nome di Marsa Daliah. Non si hanno notizie certe riguardanti i fondatori del primo insediamento ma studi storici fanno risalire il primo impianto ubanistico al XI secolo attribuendolo ai Primati di Sicilia, una nobile famiglia discendente da Bartolomeo d’Aragona. Dunque fu il Medioevo a rendere nobile ed importante questo paese che ancora lo ricorda e in alcune giornate sembra addirittura riviverlo. Chiunque visiti questa meravigliosa cittadini avrà la sensazione di tornare indietro nel tempo e rivivere tra la storia e la leggenda.

Luoghi di interesse di Brolo

Il luogo più interessante da visitare è il castello di Brolo.
Questo castello sorge a picco sul mare caratterizzato da una torre che è affiancata da un torrino scalare cilindrico che si interseca con le mura e consente l’accesso ai vari piani fin su al terrazzo che era il punto di vedetta e di controllo contro le invasioni dei mori.

All’interno della torre si trova una splendida sala di rappresentanza all’interno della quale si trova lo stemma nobiliare dei Lancia di Brolo che arrivarono dal Piemonte alla Sicilia quando a dominare erano gli Svevi. I Lancia strinsero subito legami con l’imperatore grazie al matrimonio con Bianca Lancia.

Di questo legame si trova testimonianza sulla porta della cinta muraria di Brolo “Imperium Rexit Blanca – Hoc e Stipite Manfredus Siculus Regia Sceptra Tulit” mentre sulla seconda porta si trova un ricordo di Corrado III che nel 1404 veniva definito “maior ac principalior de domo Lancia“.

Tra le mura del castello si può trovare un’elegante esagona del pozzo che secondo la leggenda collegherebbe alcune grotte sottostanti che fungevano da via di fuga.

I muri del castello hanno risentito dei cambiamenti del tempo ma parlano della loro storia. La prima costruzione risale ai primi del ‘400 quando vi erano Pietro o Corrado Lancia ma furono poi rimaneggiate nel ‘600 quando l’uso delle armi da fuoco richiese l’utilizzo della “scarpa fortificata”.

Il castello di Brolo è inserito all’interno della lista delle torri costiere anche se fu edificato soprattutto per controllare il sotto stante porto. Alla bellezza del castello si unisce la bellezza del centro storico che ha percorso irregolare caratterizzato da grosse stecche edilizie. L’espansione di Brolo avvenne gradualmente e nel XVII secolo si sviluppa l’attuale centro abitato e fu costruita anche la Chiesa Madre voluta da Vincenzo Abate, marchese di Longarino e Signore di Brolo. Nello stesso secolo vengono edificati anche dei nobili palazzi ottocenteschi che definirono il profilo urbano del paese.

Altre informazioni e curiosità su Brolo

Brolo è dominato da un’antica leggenda che va avanti da secoli e che i pescatori ancora raccontano. È una leggenda legata alla famiglia dei Lancia e della principessa che amava affacciarsi alla finestra del Castello e ammirare il mare.

Sospirava la principessa e nel frattempo aspettava il suo spasimante che arrivava con una piccola barca fin sotto le mura e la raggiungeva segretamente. Una volta furono scoperti dal principe fratello che, geloso e arrabbiato, uccise colui che gli aveva insidiato la bella Maria. Lo aspettò sul bianco scoglio, detto anche ploratu “del pianto” e lo uccise. La bella Maria lo attese a lungo, sospirando e piangendo e lasciandosi pian piano morire.

Il giovane innamorato morto si narra che compaia ancora nella notte dei pescatori e dica: “juta e vinuta! Bona piscata!” augurando una buona pesca ai pescatori che si allontanano a largo mentre se il tempo è minaccioso richiama a riva gli uomini “Isati li riti! Viniti! Turnati!”. Una storia triste che ancora i pescatori, numerosi, raccontano e dalla quale si lasciano ancora condizionare.

Oltre la triste leggenda questo bel paese ha delle meravigliose spiagge sulle quali rilassarsi e un bellissimo mare di acqua pura e cristallina dove poter fare un bagno e l’atmosfera ha profumo di agrumi, la coltura più diffusa. La specie più diffusa di agrume è il limone (Citrus limon) e la tipologia predominante è il femminello comune denominato “U Cucuzzaro”.

Brolo è un’altra tranquilla cittadina che noi di Esplora Sicilia vogliamo consigliare a tutti gli amanti di questa bellissima isola. Un posto dove godere del mare, del sole e nello stesso tempo rilassarsi e riposarsi avvolti da una magica atmosfera medievale.

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