Castello Grifeo di Partanna – Trapani

Castello Grifeo di Partanna – Trapani

Castello Grifeo di Partanna

Nella splendida e ricca di storia Partanna vi è uno dei castelli più belli dell’intera isola siciliana, Castello Grifeo. In origine questo maniero non aveva l’aspetto con il quale si mostra oggi.
La storia di questo castello risale all’epoca in cui il Gran Conte Ruggero il Normanno conquistò Partanna e pose fine al dominio musulmano. Il Castello divenne residenza della famiglia Grifeo. Nove secoli di storia durante i quali questo Castello si è ampliato, si è abbellito e ha sempre rappresentato la Famiglia Nobile e la sua supremazia.

Questa fortezza oggi è tra quelle meglio conservate di tutta la Sicilia Occidentale, con pianta rettangolare a corpo triplo e un cortile interno.
Coperture a tetto a falde con travi lignee e tegole, murature in conci di tufo, in pietra e taio, pavimenti in ceramica e terracotta.
L’edificio è una costruzione caratterizzata da torri e merlature, alcuni merli sono di tipo “guelfo”, cioè a forma di parallelepipedo e le sue mura sono spesse. Ai lati del portale ci sono quattro finestre architravate, due per lato, incorniciate da pietre squadrate e merli guelfi completano la simmetria del prospetto. Al primo livello sono presenti cinque aperture a forma di arco acuto, mentre al secondo livello si trova al centro una specie di torretta rialzata con coronamento merlato. Un tempo questa fortezza dominava tutto l’abitato e solo in seguito allo sviluppo della città vide sminuire la sua collocazione primaria. Quando fu edificato correva l’anno 1400 e nel secolo XVII subì alcune modifiche e ristrutturazioni. Nel XX secolo il Castello Grifeo ha resistito al violento sisma che si è avuto nella Valle del Belice (1968) e che ha distrutto tantissime abitazioni e raso al suolo diversi paesi.

Bello, fiero ed imponente, così si presenta oggi il Castello agli occhi dei visitatori. Una volta arrivati nel cortile si può accedere, al salone centrale “Sala del Trono”, all’interno del quale si trova lo stemma dei Grifeo, opera di Francesco Laurana artista che ha vissuto dal 1420 al 1503, che soggiornò qui nel 1468 ed è stato anche autore delle statue che ornavano la vasta area a giardino del Maniero, scomparse ormai da tempo.

Erano 13 sculture, una delle quali raffigurante Giovanni I Grifeo, capostipite della Famiglia in Sicilia. Il Salone, usato un tempo come sala per banchetti si caratterizza per un arco a tutto sesto, che divide la stanza in due zone, pavimentazione in ceramica tipica del Novecento e una porta a vetri stile Liberty. Diversi gli affreschi presenti anche in questa sala, all’interno della quale oggi è stata allestita una pinacoteca. Nella parte nord del Castello si può ammirare il portale bugnato di ispirazione manieristica, che fu commissionato dal Principe Domenico Grifeo nel 1658.

Ritornando nella Sala del Trono si può ammirare anche l’affresco che narra le origini siciliane della Famiglia Grifeo, nel quale le figure e il testo che compare sullo scudo di Giovanni I Grifeo, raccontano le origini dell’intitolazione del Feudo: lo stesso Giovanni I salvò il Gran Conte Ruggero durante un duello contro il condottiero arabo Mogat. L’investitura ufficiale con il titolo di Barone fu confermata nel 1137 in favore di Giovanni II Grifeo ad opera di Re Ruggero II. Sempre in questa ampia e lussuosa stanza si trova un piccolo sportello che si apre in un piccolo ambiente, “Cella della Monaca”, all’interno del quale, sembra, vivesse rinchiusa una donna religiosa che aveva fatto un voto. In realtà, la leggendaria Cella e quindi i resti della monaca o della sua presenza, non sono mai stati ritrovati. Accanto al salone principale si trova la sala da pranzo collegata al giardino tramite una scala esterna. Nel giardino si trovano gli ingressi ai locali sotterranei. All’interno delle cantine si trovano enormi botti, utilizzate per la conservazione del vino.

Accanto alle cantine si trovano diversi ambienti e celle e una fossa scavata nella roccia per conservare il grano e un lungo cunicolo che, passando sotto le mura della fortezza, porta verso l’esterno. Ad oggi il percorso sotterraneo è ancora da esplorare. Le altre sale del castello non conservano più gli arredi di un tempo e sono adibite a museo archeologico della preistoria nel quale sono esposti reperti dell’età neolitica e dell’età del bronzo, provenienti dalla Contrada Stretto. La collezione esposta consiste in vasellame, zanne di elefanti, scheletri umani, asce e bicchieri campaniformi.
In alcuni locali delle cantine è allestito un museo etno-antropologico costituito da strumenti e arnesi della civiltà contadina.

>> Itinerario dei Castelli Siciliani

(Foto: https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=1061805)

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