Marranzano World Festival 2011

Marranzano World Festival 2011

Marranzano World Festival
23/27 Novembre a Catania

Da mercoledì 23 novembre e fino al 27 dello stesso mese ritorna a Catania il “Marranzano World Festival”, appuntamento biennale che celebra il marranzano.

Meglio noto come scacciapensieri, è uno strumento che ha origini nell’antico impero romano ma fu importato nel periodo tardo medievale nelle terre isolane. Il festival catanese vuole essere un “momento propiziatorio autunnale” che introduce temi come la riscoperta delle tradizioni musicali come ponte sonoro tra locale e globale o le antiche tradizioni e le nuove sperimentazioni.

Programma del Marranzano World Festival 2011

Il programma del festival prevede, mercoledì 23 novembre alla Lomax, una serata di presentazione, aperitivo e proiezione di film documentari sul marranzano in Sicilia e nel mondo e sulla situazione musicale in Iran. Giovedì 24 novembre, al Monastero dei Benedettini, un incontro pomeridiano sulla musica persiana con la partecipazione del musicista iraniano Abdolkarim Alishahi; venerdì 25 la presentazione del “Duo da Barba” alle Librerie Cavallotto, poi il concerto alla Lomax di “Carmelo Salemi Trio”. Infine, domenica 27, al centro Zo, il concerto conclusivo “Sicilia Incontra il Mondo”, in cui si alterneranno gli ospiti del festival, ciascuno esponente di una diversa tradizione, seguito da un open stage in cui si potrà dare libero corso ad incontri e interazioni estemporanee tra i musicisti presenti.

Lo scacciapensieri è uno strumento musicale idiofono, costituito da una lametta metallica fissata su un telaio in ferro dalla forma tipica che ricorda la figura posteriore di una donna; utilizzato con i canti dei carrettieri, lo strumento si abbina facilmente con i pezzi in chitarra dei cantastorie siciliani, che solevano allietare le giornate del popolo ai tempi in cui né televisione né radio potevano fornire cronache e notizie. Con la sua forma certamente non comune, con un suono che difficilmente risulta armonioso alle orecchie, questo strano strumento musicale che accompagna sempre i canti popolari dei carrettieri è divenuto un simbolo spettacolare e tipico della nostra Sicilia.

Lo strumento musicale si abbina agli altri tipici delle sonate folkloristiche, quali il fiscaleddu, ossia il flauto dritto a canna, u’ bummulu, il recipiente di terracotta che emette un suono soffiandoci dentro, e trova spazio nei pezzi strumentali d’epoca in Sicilia sin dal Seicento. Col marranzano, il suonatore, riesce con maestria a far vibrare la lametta modificandone i suoni con il movimento delle labbra, delle guance e della cavità orale. Solamente un buon suonatore riesce a far emettere dei suoni corretti, mentre chi si avventura senza cognizione di sorta ottiene solamente dei rumori sordi e strani, con il rischio di tagliarsi la lingua con la vibrazione della lamella. Espressione e immagine di esportazione, il marranzano viene spesso abbinato in senso intimidatorio alle interpretazioni di mafia e di malavita, sconvolgendo in maniera ingiusta il valore culturale e popolare dello strumento musicale.

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