Mostra sul Barocco in Sicilia dell’artista catanese Matteo Mauro

Mostra sul Barocco in Sicilia dell’artista catanese Matteo Mauro

Di recente la galleria Koart di Catania ha realizzato una mostra dal titolo ‘Il Mio Barocco’ sull’artista catanese, londinese di adozione, Matteo Mauro. L’opera esposta è ‘My First Hall of Mirrors’ (La mia prima Sala degli Specchi) una installazione di arte contemporanea. Elaborata a partire dallo studio del Barocco siciliano, l’opera viene poi realizzata secondo l’estetica e il linguaggio delle nuove tecnologie.

My first Hall of Mirrors

My first Hall of Mirrors, (La mia prima Sala degli Specchi), è un opera artistica che fa parte della ricerca che l’artista Matteo Mauro, catanese di nascita e londinese d’adozione, sviluppa ormai da diversi anni, inseguendo con tenacia una sintesi fra tradizione figurativa e tecnologie digitali. L’installazione in vernice ed alluminio crea uno spazio immersivo e illusorio grazie alle 30 superfici specchianti e 30 superfici assorbenti che si alternano su 6 moduli, ciascuno diviso in 10 strisce, per un totale di 12 metri quadrati. La superficie dorata illumina e riflette lo spazio circostante creando un nuovo ambiente virtuale che non è l’esatto doppio del reale. Le superfici verniciate raffigurano astrazioni di scene di affreschi Barocchi. L’architettura dell’istallazione, fa sì che i visitatori e tutto ciò che si trova davanti l’opera non venga riflesso per intero e moltiplicato, ma frammenta le loro immagini, nascondendole parzialmente. Pittura e specchio interagiscono come nelle sale progettate nel settecento da François de Cuvilliés, ambienti fantastici in cui l’illusione diventa possibile grazie all’inclusione del reale. 

Lo specchio è un dispositivo di vanità nella nostra società. Troppo spesso un’opportunità sprecata di creare un mondo fantastico. Tutti noi utilizziamo specchi per controllare il nostro aspetto fisico. Ma gli specchi sono strumenti più interessanti di questo. Uno specchio potrebbe portarci dove la realtà ci ha negato di essere. Questa esperienza immersiva crea una suggestione nello spettatore che, inoltre, è invitato ad indossare un visore 3D per esplorare la nuova dimensione in cui quest’opera è in grado di catapultarlo. La sala degli specchi progettata dall’artista Matteo Mauro, non è solo un’esperienza visiva ma trasmette anche un forte messaggio concettale rivalutando uno strumento di riflessione quotidiano, rendendolo eterno ed etereo: uno specchio per mirare alla creazione piuttosto che alla semplice riflessione.

Matteo Mauro

Si laurea alla University College of London. Collabora con influenti designers come Ron Arad ed Isaie Bloch, ed insegna Arte Digitale in diverse università inglesi. Grazie agli insegnamenti universitari, si avvicina a nuove tecniche digitali di rappresentazione alle quali si appassiona fino a farle diventare il suo strumento d’espressione artistica. È noto per la sua serie di dipinti Micromegalic Inscriptions (Inscrizioni Micromegaliche), vincitori di vari Award, tra i quali: l’International Van Gogh Prize dato da José Van Roy Dalí, figlio di Salvador Dalí. Le opere di Matteo nascono da un connubio tra analogico e digitale che caratterizza l’estetica delle sue creazioni. Le Micromegalic Inscriptions sono incisioni digitali che evolvono la tecnica dell’intaglio tradizionale. Queste creazioni, che si collocano nel campo dell’Arte Generativa, non solo reinterpretano i processi meccanici dell’incisione tradizionale, ma, essendo riproducibili infinitamente, esemplificano l’evoluzione delle pratiche di produzione di massa e l’inevitabile simbiosi tra l’uomo e la macchina.

Le opere di Matteo Mauro sono state esposte nelle più grandi istituzioni dell’arte a fianco ad opere di Marina Abramovic e Anish Kapoor, tra le quali: la Royal Academy of Arts, il MACS, il Marte Museum, il MEAM, il Dubai Ing-Creatives, il 798 Beijing, Qianjiang International Art Museum, Museo della Frabbrica, MACAM Beirut e vari altri. Le pubblicazioni ed articoli sul progetto dell’artista sono innumerabili.

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