Mazara del Vallo – Trapani

Mazara del Vallo – Trapani

Mazara del Vallo appartiene alla provincia di Trapani. Il suo comune conta 51.350 abitanti.
Si affaccia sul Mar Mediterraneo e si trova vicino alle coste della Tunisia e del Nord Africa. Mazara vide l’avvicendarsi di popolazioni come: Fenici, Greci, Cartaginesi, Romani, Bizantini, Vandali, Goti, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi e Borboni.

Essa diventa un centro di grande importanza mercantile all’epoca dei fenici. Resti della dominazione punica si possono ammirare invece nel palazzo dei Cavalieri di Malta, mentre nel Museo del Satiro danzante è in mostra una lastra di pietra con iscrizione fenicia. Grazie a Ruggero I al posto di una precedente moschea è stata costruita la Basilica Cattedrale, essa si affaccia sulla Piazza Della Repubblica, dove hanno sede anche il Palazzo Vescovile del XVI secolo e il Palazzo del Seminario vescovile, del 1710.

Fu ricostruita alla fine del XVII Secolo in stile barocco. Il centro storico comprende monumenti risalenti all’XI secolo ed è un quartiere prettamente islamico. Di origine arabo-normanna, come la Chiesa di San Nicolò Regale e la Chiesa della Madonna delle Giummare.

Mazara del Vallo riconosciuta come città d’arte e centro turistico

Nel 2010 Mazara del Vallo è stata riconosciuta dall’Assessorato regionale alle Attività Produttiva, “Comune ad economia prevalentemente turistica e città d’arte”. Il suo benessere economico deriva dal turismo, dall’industria alimentare e soprattutto dalla pesca. Mazara ancora oggi è considerata uno dei principali centri per la pesca d’altura e contribuisce al 20% del prodotto nazionale.

La cucina tipica, trova collocazione nel pesce appena pescato che costituisce l’elemento base della cucina mazarese come la pasta con le sarde, o il cuscus a base di pesce, piatto arabo a base di carne, adottato dai mazaresi e reso a base di pesce. Ricca scelta di vini delle più rinomate cantine del territorio.

Storia di Mazara del Vallo

È con i Fenici che inizia la storia che conta per Mazara del Vallo. Furono loro, difatti, a trasformarla in un grande porto commerciale e la chiamarono Mazar, “rocca”, intesa come limite tra i greci selinuntini e i fenici moziesi. Nel 406 a. C. Mazar passa sotto il controllo di Segesta che si impone su Selinunte.

Pochi anni più tardi, nel 392 a.C., passa sotto il dominio di Siracusa per essere nuovamente riconquistata nel 378 dai Cartaginesi che vi rimarranno fino al 210 a. C. Sul finire della seconda guerra punica ebbe inizio la dominazione romana che trasformò Mazar prima in Castrum e poi in Statio vivendo un periodo di enorme benessere.

Dopo la caduta dell’impero romano Mazara passa, prima sotto il dominio dei bizantini, e poi dei Vandali e dei Goti. Nell’827 arrivarono gli arabi che divisero la Sicilia in tre circoscrizioni: Val di Mazara, Val Demone e Val di Noto. Durante questa dominazione ci fu un importante sviluppo dell’agricoltura grazie all’introduzione di nuove culture importate dagli arabi (limoni e aranci). Anche l’attività portuale torna a splendere grazie alla ripresa degli scambi commerciali con paesi africani e spagnoli.

Sotto il governo di Ibn Mankut Mazara diventò un importante centro di studi islamici per l’insegnamento di letteratura, poesia, diritto e religione. Nel 1072 arrivarono i normanni con Ruggero d’Altavilla che fece costruire delle mura di difesa e rinforzare il castello di costruzione araba. Dopo soli tre anni gli arabi tentarono la riconquista ma i normanni riuscirono a resistere.

In seguito iniziò anche la costruzione di diverse chiese cristiane per rinforzare la fede che si stava perdendo. Dopo i normanni arrivarono gli svevi con Enrico IV che istaurò un dominio di terrore.
Lo sviluppo economico e il benessere furono sostituiti da povertà e malcontento. Ricomparirono i latifondi e la popolazione diminuì. Alla morte di Federico II di Svevia arrivò Carlo D’Angiò ma la situazione non migliorò e scoppiò nel 1282 con la Guerra del Vespro. Arrivò al trono Pietro III d’Aragona che divise la Sicilia in sei province: Palermo, Mazara, Girgenti, Noto, Geraci e Castrogiovanni.
Durante il regno degli aragonesi ci fu una lenta ma valida ripresa della produzione agricola e dei commerci.

Nel 1713 Mazara, come l’intera Sicilia, passò sotto il governo dei Savoia che restarono al potere per soli 5 anni quando arrivarono i Borbone che iniziarono diversi lavori di ammodernamento. Oggi Mazara del Vallo è il porto peschereccio più importante d’Italia, secondo in Europa. Nel 1998 molto scalpore c’è stato in questa città per il ritrovamento del Satiro Danzante, una statua risalente al periodo ellenistico.

Il Satiro Danzante

Uno dei reperti di spicco dell’esposizione permanente di Mazara del Vallo è la statua del “Satiro danzante”, dalla quale prende il museo prende il nome. Rinvenuta nel corso di una battuta di pesca nelle acque del Canale di Sicilia nel 1997, la scultura si presenta come un raro esempio di statuaria bronzea ellenica. Il recupero del reperto venne effettuato in due fasi dal peschereccio di “Capitan Ciccio”, comandato dal capitano Francesco Adragna, e fu del tutto casuale. Il primo elemento a riemergere dalle acque fu una gamba bronzea, mentre il corpo della scultura, fu ripescato dallo stesso equipaggio solo un anno dopo ad oltre 500 metri di profondità. Sfortunatamente però le braccia sono andate perdute.

Valutata l’entità e l’importanza del ritrovamento, il reperto fu consegnato al Museo Civico di Mazara del Vallo. Nell’ottobre 1998, il Satiro fu affidato all’Istituto Centrale per il restauro di Roma affinchè venissero eseguiti gli opportuni interventi di restauro.

L’opera, nella quale si sono straordinariamente conservati gli occhi , in calcare alabastrino e pasta vitrea colorata, è poco più alta di 2 metri e del peso di circa 96 chilogrammi.

Per quanto concerne la datazione, si potrebbe trattare di un originale risalente all’età ellenistica, e databile quindi tra il IV e il III sec. a.C., come affermato dallo storico Paolo Moreno. Secondo Moreno, la statua potrebbe essere identificata con il “satiro periboetos”, citato da Plinio quale opera del celebre scultore Prassitele. Tale datazione sarebbe confermata da un confronto con un satiro danzante davanti al dio Dioniso seduto, raffigurato su un vaso attico datato al IV secolo a.C. Altri studiosi sono di diverso avviso e considerano la scultura una replica più tarda realizzata, tra il II e la fine del I sec. a.C.

Gli attributi iconografici che hanno consentito di identificare il personaggio in un satiro sono le orecchie a punta, la capigliatura ferina e la presenza di un foro nella parte posteriore del dorso, nel quale, probabilmente, doveva essere incassata una corta corda. Secondo l’iconografia del satiro in estasi, già nota dal IV sec., la statua doveva tenere con la mano destra il tirso, attributo di Dioniso, mentre il braccio sinistro reggeva una pelle di pantera e la mano sinistra una coppa di vino.

La statua del “Satiro danzante” è stata restituita alla città di Mazara nel 2003, al termine dei lavori di restauro e dopo essere stata esposta per alcuni mesi al Palazzo Montecitorio di Roma, e da allora è in mostra presso il Museo del Satiro danzante, allestito nell’ex chiesa di Sant’Egidio, in pieno centro cittadino. Nel 2005 il Satiro è stato esposto al Museo nazionale di Tokio e all’Expo 2005 di Aichi in Giappone, mentre nel 2007 la statua è stata temporaneamente in esposizione presso il Museo del Louvre di Parigi, nell’ambito di una mostra dedicata alle opere di Prassitele.

Cosa vedere a Mazara del Vallo

Diversi sono i luoghi e i monumenti di interesse che è possibile visitare a Mazara del Vallo tutti con una particolare sfumatura della cultura di provenienza. Iniziando dalle architetture religiose sono da segnalare la Basilica Cattedrale di origine normanna del XVII secolo con forme barocche e con all’interno la Trasfigurazione di Antonello Gagini; la Chiesa di San Nicolò Regale del 1224 e la Chiesa della Madonna delle Giummare di impianto arabo – normanna; la Chiesa di San Michele del XII secolo; la Chiesa dio Santa Caterina del 1318; la Chiesa di San Francesco in barocco siciliano e la Chiesa di Sant’Ignazio della quale è restato solo il prospetto.

Tra le architetture civili che meritano di essere visitate annoveriamo il Palazzo Vescovile del XVI secolo; il Palazzo del Seminario Vescovile del 1710 e i resti di un antico acquedotto del XVI secolo. Tra le architetture militari l’Arco Normanno, resto dell’antico castello normanno che sorgeva nel centro storico della città, oggi Piazza Mokerta. Continuando il giro per la città Piazza della Repubblica, che è la principale della città e l’itinerario dei Vicoli, un itinerario alla scoperta di tutti i vicoli e piccole vie del centro storico. La storia ha ovviamente lasciato segno del suo passaggio e, nei pressi della frazione Borgata Costiera, si può ammirare l’insediamento eneolitico di Roccazzo mentre in contrada Mirabile i resti di due ville romane.

Ma ci sono anche dei Musei, dove è possibile perdersi tra i resti della storia: Amphoreus (una mostra permanente nella Chiesa di San Carlo con anfore e reperti dei fondali marini), Mirabilia Urbis (ospitato nella Chiesa di San Bartolomeo con tutti i resti provenienti dal sito archeologico di Roccazzo), il Museo Diocesano ( con tutti i patrimoni della cattedrale), il Museo Ornitologico e il Museo del Satiro Danzante ( ospitato nella Chiesa di Sant’Egidio). Ma oltre la storia a Mazara del Vallo c’è anche tanta natura difatti la Regione Sicilia ha istituito due riserve naturali: la Riserva Naturale integrale Lago Preola e Gorghi Tondi e la Riserva di Capo Feto. Nel comune di Mazara del Vallo sono presenti due biblioteche, Biblioteca comunale “Leonardo Bonanno” con più di 65.000 volumi e la Biblioteca de Seminario vescovile con 34.000 volumi. In un’importante città marina come Mazara non poteva mancare un Istituto per l’ambiente marino costiero, unità operativa del Consiglio Nazionale delle Ricerche che si occupa delle risorse biologiche marine.

Altre informazioni su Mazara del Vallo

Mazara del Vallo è una delle città più turistiche della provincia di Trapani e da buona città siciliana che si rispetti non poteva mancare il mare.

La spiaggia di Mazara del Vallo cambia molto da una parte all’altra della costa difatti ci sono tratti prevalentemente rocciosi come Bocca Arena e Torretta Granitola mentre altri sono caratterizzati da finissima sabbia come la spiaggia della Tonnarella. Un’altra spiaggia molto bella, seppur piccola, è quella di Capo Feto. Spiagge della migliore tradizione siciliana, mare cristallino e paesaggi mozzafiato, dove poter passare intere giornate di relax e divertimento.

Ma a Mazara non mancano le tradizioni e il folklore e diverse sono le feste importanti a partire dal rito dell’Aurora, un rito religioso che ha luogo la mattina della domenica di Pasqua in Piazza della Repubblica. Poco prima delle nove un Cristo risorto viene portato in processione per la città per incontrarsi al centro della piazza con la Madonna mentre vengono liberate numerose colombe bianche.

C’è poi il Festino di San Vito in onore del patrono della città. Questa festa si tiene tra la penultima e l’ultima settimana di agosto. Il festino si apre con l’Annunzio, un corteo in abiti seicenteschi che si snoda per le vie della città. Nei giorni successivi seguono carri allegorici che, secondo la tradizione, rappresentano le virtù (fede, speranza e fortezza) i quali sono seguiti dai quadri viventi che rappresentano la famiglia di San Vito, la corte imperiale romana, la comunità cristiana di Roma e San Vito all’età del martirio. Chiude questa processione una statua argentea del Santo. I festeggiamenti si concludono con l’imbarco della statua su un peschereccio per la Benedizione del Mare contemporanea al lancio di una corona di alloro in acqua.

Mazara del Vallo un’altra meta che Esplora Sicilia vi suggerisce per delle splendide vacanze in compagnia di sole, mare, storia e natura.
Un mix di emozioni e di fascino che renderanno le tue vacanze uniche ed indimenticabili.

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