Castelvetrano è un piccolo comune in provincia di Trapani che si estende sulla costa sud occidentale dell’isola siciliana. Un paese tanto antico quanto affascinante che porta con sé i segni del passato più remoto ed orgoglioso lo mostra al mondo. Il toponimo Castelvetrano deriva da Castrum Veteranum già utilizzato prima che la città nascesse ad indicare l’incrocio tra due vie di comunicazione.
Storia di Castelvetrano
Le origini di Castelvetrano si fanno risalire a quel periodo nel quale si avevano tutte le trasformazioni sociali in seguito alla dominazione normanna.
Questo periodo viene individuato con il nome di “crisi del villanaggio” durante il quale si verificò la scomparsa di molti casali e la concentrazione dei contadini nei borghi. Cambia la stessa vita dei contadini che sono più schiavi vincolati al padrone della terra ma dei lavoratori veri e propri.
Delle trasformazioni non trascurabili che hanno effettivamente influito sull’impianto sociale dell’epoca.
Nacque quindi la borghesia e l’esistenza di questa città è effettivamente documentata dall’epoca angioina quando Carlo D’Angiò ordinò la distribuzione della nuova moneta e Castelvetrano si trovava nella lista dei 51 paesi. Molto probabilmente inizialmente castelveterano non indicava una città ma un agglomerato dove, in seguito ai sommovimenti del periodo succitato, si riunirono diverse famiglie di contadini e molto probabilmente fu anche antica sede selinuntina, romana o bizantina, visti i ritrovamenti di tombe, cisterne e ceramica varia. La vera identità della città si definisce nel XIII secolo, nel 1299, quando Federico III concede questo terreno a Tomaso da Lentini dei Tagliavia.
È da quel momento che la storia della città di incrocia con quella dei Tagliavia che diventeranno una famihglia potente e prestigiosa e trasformeranno Castelvetrano nella patria principale dei loro feudi e delle loro baronie. A conferma del paese di Castelveterano c’è anche la costruzione della chiesa di San Gandolfo nel 1412 e cinquanta anni dopo sorse la chiesa di Santa Maria di Gesù.
Nella seconda metà del ‘400 la baronia entrò in possesso di Nino III Tagliavia che si stabilì con dimora fissa a Castelveterano la quale conobbe il massimo splendore sotto la sua guida. Tra la fine del Xv secolo e l’inizio del XVI ci fu una grandissima espansione tanto che nel 1522 Carlo V elevò Castelveterano a Contea e nel 1564 Filippo II a Principato.
La valorizzazione di terre prima incolte, l’introduzione di metodi di coltivazione più intensiva e razionale e l’adozione di colture più redditizie determinarono una rapida ascesa di Castelvetrano in campo agricolo e produttivo, economico, demografico, urbanistico e sociale. In questi anni si assistette anche all’edificazione delle chiese di San Domenico, del Carmine, della Madrice, di Santa Lucia e dell’Annunziata o Badia. Altro momento di grande splendore per questa città si ebbe sotto il dominio di Carlo d’Aragona un attivo protagonista della politica siciliana dell’epoca che apportò numerosi cambiamenti sociali: 1549 fece fondare il Monte di Pietà per assistere i poveri e bisognosi della città, tra il 1543 e il 1549 costituì la Compagnia dei Bianchi un oratorio all’interno della chiesa di Sant’Antonio Abate per la cura degli infermi, snellì l’amministrazione della città e diede inizio alla costruzione di opera idrica molto importante per l’epoca, completata solo nel 1615.
Ancora in quegli anni furono ingranditi i conventi esistenti e costruite nuove chiese, fontane, monumenti e opere di talento. Alla fine di questo fruttuoso secolo ebbe inizio un lungo e triste periodo di carestie ed epidemie.
Esasperato, il popolo di Castelvetrano in seguito ai moti palermitani nel 1647 insorse ma la rivolta fu domata brutalmente da Stefania Cortez e Mendoza. Nel XVIII Castelvetrano partecipò alle vicende siciliane e nel 1720 la città dovette fronteggiare l’occupazione delle truppe austriache e spagnole che danneggiarono molto il territorio. Nell’ultima parte del secolo anche a Castelvetrano si faceva spazio il pensiero di una nuova borghesia illuminata e nel 1787 la città ospitò Wolfgang Goethe che vi restò per circa tre mesi. Nel 1820 e nel 1848 la città insorse contro il dominio borbonico. Con l’arrivo della famiglia dei Saporito si vide il sorgere di nuove attività imprenditoriali (pastifici, oleifici, saponerie) e nel dicembre del 1893 la città fu teatro di violentissimi scontri dopo l’adesione al movimento dei Fasci Siciliani. Castelvetrano una città sempre molto presente negli avvenimenti siciliani, nel passato come ai giorni nostri che la vedono punto di riferimento dell’intera Valle del Belice.
Monumenti e luoghi d’interesse a Castelvetrano
Molte sono le opere da ammirare sparse per la città di Castelvetrano.
Tra le architetture religiose più importanti che meritano senz’altro visita annoveriamo: Chiesa Madre, Chiesa di San Domenico, Chiesa di San Giovanni Battista, Chiesa del Purgatorio, Chiesa degli Agonizzanti, Chiesa di Santo Antonio Abate, Chiesa di Santo Antonio da Padova, Convento dei Padri Cappuccini, Convento di San Francesco da Paola e la Chiesa della Trinità di Delia.
La Chiesa Madre si trova in Piazza Carlo d’Aragona, di fronte a Palazzo dei Principi Pignatelli. Fu costruita per volere del primo Conte di castelvetrano, Giovan Vincenzo Tagliavia. Questa Chiesa fu costruita su tre chiese preesistenti, Matrice, la cappella di Santa Chiara e quella di San Giorgio. Fu ristrutturata tra il 1520 e il 1579 ed ha impianto basilicale con tre navate, transetto corto e presbiterio rialzato. Sul portale si possono ammirare degli arabeschi artigianali.
Le opere d’arte che si trovano all’interno di questa chiesa sono: il dipinto della Madonna col Bambino tra i SS. Crispino e Crispiniano (1573), il fonte battesimale con cappello ligneo (1610), la statua in marmo di scuola gaginesca raffigurante la Madonna del Giglio (1570), la tavola quattrocentesca della Madonna della Misericordia, il coro ligneo disegnato nel 1864 dall’architetto Giuseppe Damiani Almeyda ed eseguito dallo scultore palermitano Vincenzo Coco. La chiesa non mancò di subire influenze barocche tra il ‘600 e il ‘700. Di particolare interesse è anche il campanile, 1552, che si articola su cinque ordini.
La Chiesa di San Domenico fu eretta nel 1470. Fu la preferita dei signori locali, decorata con stucchi e affreschi. È uno degli esempi più significativi del manierismo siciliano che preannuncia il barocco. Facciata esterna semplice ed essenziale che contrasta fortemente con l’interno molto decorato. Molto pregiati sono il cappellone maggiore e la cappella del coro. Ammirabile è “l’Albero di Jesse” un completo di pregiate statue, al quale si affiancano il sarcofago marmoreo di Ferdinando Tagliavia e Aragona, l’autoritratto di Antonino Ferraro e il chiostro, oggi interamente restaurato e sede del Liceo Classico.
A seguire la chiesa di San Giovanni Battista che è la più antica e sorge li dove un tempo nasceva il convento di San Domenico. Il cappellone maggiore ospita la statua in marmo di San Giovanni Battista. Tre navate, transetto lungo con due file di colonne collegate in alto da archi a tutto sesto le principali caratteristiche. Nell’800 vi furono apportate delle modifiche che eliminarono le forme barocche e nel 1898 un grave incendio distrusse diversi affreschi. Anche il sisma del 1968 causò non pochi danni che ne provocarono la chiusura. Solo da poco la chiesa è stata restituita alla popolazione in tutta la sua bellezza.
Continuando il giro tra le architetture religiose ci troviamo in Chiesa del Purgatorio, costruita tra il 1642 e il 1664 per volontà del Duca Diego D’Aragona. all’interno di trovano delle meravigliose decorazioni, una grande tela “Anime purganti” e la statua lignea di San Sebastiano. La facciata è stata eseguita sessanta anni dopo l’erezione della chiesa. All’interno la chiesa è suddivisa in tre navate divise da colonne. Tra via Mannone e via Rampingallo si trova una delle Chiese più antiche di Castelvetrano, la Chiesa degli Agonizzanti. Fu eretta nel 1516 per volere di Don Diego d’Aragona e si presenta con un prospetto barocco e un piccolo campanile. Originariamente questa chiesa fu dedicata a San Sebastiano e solo successivamente a Nostra Signora degli Agonizzanti. All’interno vi è un’unica navata con tre altari per lato.
La chiesa di Sant’Antonio Abate si trova in piazza Nino Bixio e sulla facciata presenta un meraviglioso portale seicentesco sormontato da due campanili. All’interno vi è una sola navata con quattro altari e l’altare maggiore ospita una statua si Sant’Antonio del 1600. Dopo la chiesa di Sant’Antonio Abate vi è la Chiesa di Sant’Antonio da Padova che fu costruita per volere di Antonino Arnao e Luca Ferraro, dei nobili che dimoravano a Castelveterano. Si trova tra Via Vittorio Emanuele e Via Francesco Crispi. Il prospetto della chiesa è semplice e lineare e al suo interno vi è un’unica navata. Il Convento dei Padri Cappuccini fu fondato nel 1546 in contrada sant’Anna e solo nel 1629 fu trasferito negli attuali locali.
Tra gli oggetti di valore posseduti un crocefisso e un quadro della Vergine con Santa Rosalia e San Rocco mentre il Convento di San Francesco da Paola è solo in parte fruibile. La chiesa della Trinità di Delia prende il nome dal fiume che vi scorre a poche centinaia di metri e fu realizzata nel XII secolo dai normanni.
È in stile arabo – bizantino e rappresenta un unicum in Sicilia poiché è l’unica chiesa dell’isola a pianta centrale pervenuta integra sin ai giorni nostri.
All’esterno si trovano tre absidi con tre porte ogivali attraverso le quali accedere alla chiesa (dalla porta centrale passavano le donne e da quelle laterali gli uomini secondo un rito greco di divisione dei sessi). Una volta dentro si potrà ammirare una cupola sostenuta da quattro colonne, due di granito rosso e due di cipollino.
Alla fine dello scorso secolo la chiesa è stata restaurata per conto della famiglia Saporito che ne fece il proprio sepolcro.
Ma a rendere bella questa città non ci soo solo le chiese ma anche numerosi palazzi tra i quali: Palazzo Quidera, Palazzo Melodia – La Rocca, Palazzo Piccione – Frangipane, Palazzo Pavone, Palazzo Venuti e Palazzo Signorelli. La fontana più importante è Fontana della Ninfa che si trova in Piazza Umberto I.
Fu realizzata nel 1615 da Orazio Nigrone per ricordare la realizzazione dell’acquedotto. È altra circa 10 metri e presenta quattro ordini di vasche.
La vasca in cima reca la palma, stemma della città, con l’iscrizione “palmosa civica castrum veteranum” mentre nell’ultima vasca è posta una ninfa marmorea seduta su una rupe che porta in mano un’anfora dalla quale sgorga l’acqua che alimenta la fontana.
Tra la prima e la seconda vasca si trova una lapide di marmo con il nome di Filippo III, reggente di Castelvetrano. Un pezzo di storia, di storia importante, è il Teatro Selinus progettato da Giuseppe Patricolo. È un unicum in Sicilia e sorge nell’area dove un tempo sorgeva un’umile locanda che ospitò il celebre poeta Wolfang Goethe. I lavori iniziarono nel 1873 e richiesero 35 anni di attesa prima di terminare. Stile neoclassico diviso in tre blocchi, nel primo di trova il pronao tetrastilo con prospetto in stile dorico, nel secondo, con pianta a ferro di cavallo, la platea, e nel terzo il palcoscenico.
Altre informazioni e curiosità su Castelvetrano
Durante il mese di Agosto, tutte le domeniche, a Castelvetrano si svolge il festival delle arti piriche che è una sorta di gara tra i produttori di fuochi d’artificio ma la festa non è solo questa. Altro appuntamento importante è il corteo di Santa Rita che va avanti dagli anni 90 e affianca aspetti religiosi altri spettacolari, oggi difatti questo corteo è considerato un vero e proprio evento teatrale durante il quale si rappresentano i momenti più importanti della vita della Santa (Santa Rita bambina e suoi genitori, sposalizio di Santa Rita, uccisione del marito Paolo, S. Rita vedova e i due figli, ingresso miracoloso in monastero e i tre santi protettori, stimmatizzatone di S. Rita, miracolo dell’orto, morte di S. Rita).
Ogni anno a Castelvetrano anche Efebocorto Film Festival, una manifestazione cinematografica riguardante i cortometraggi. Scuole provenienti da tutta Europa si scontrano a colpi di pellicola. Questo festival si è tenuto per la prima volta nel 2003 ed ha raggiunto in poco tempo popolarità in tutta Europa.
Altra ricorrenza molto importante è la festa del Sacro Cuore di Maria durante la quale un corteo accompagna il simulacro della Vergine in mare e in concomitanza si tiene la sagra del pesce azzurro.
Castelvetrano è un altro dei meravigliosi comuni della provincia di Trapani che Esplora Sicilia vi consiglia. Abbiamo deciso di non soffermarci sul mare che è quello doc di Sicilia ma sulle caratteristiche di questa meravigliosa città che è stata punto di riferimento importante e lo è tutt’oggi per la Valle del Belice. Ci piace immaginarvi così alla ricerca della storia tra le vie del passato e di tanto in tanto sostare a gustare qualcosa di speciale immersi nell’atmosfera siciliana.