Isola di Ortigia – Siracusa

Isola di Ortigia – Siracusa

Isola di Ortigia

Isola di Ortigia costituisce la parte più antica della città di Siracusa. Il suo nome deriva dal greco antico “ortyx” che significa quaglia. È il cuore della città, la prima ad essere abitata nell’antichità, grazie alla sua posizione geografica e per la presenza di acque e sorgenti.

Come l’intera Sicilia anche Ortigia è testimonianza dei secoli passati e delle popolazioni che si sono succedute. Il suo territorio narra di una storia antica che vide l’arrivo dei greci succeduti dai romani, dagli svevi, dagli aragonesi e dagli arabi.

Storia dell’Isola di Ortigia

È stata abitata fin dall’età del bronzo (dal 3500 al 1200 a.C.), data la presenza di capanne circolari appartenenti alla cultura di Thapsos. Quando arrivarono i greci la trovarono disabitata (molto probabilmente gli antichi abitanti l’avevano abbandonata per rifugiarsi nell’entroterra) e vi si stabilirono.
Da quel momento Ortigia rivestì un ruolo politico e amministrativo di spicco che mantenne anche nei secoli a venire. Dal Medioevo fino all’800 è stata protetta da poderose mura e fungeva da piazza d’armi.

Le mura vennero abbattute sul finire dell’800 e nella seconda metà del secolo successivo iniziò un lento e graduale abbandono del centro storico. Ciò ha permesso l’aumento della criminalità e del degrado combattute con una serie di progetti di riqualificazione.

Fontana di Diana (Isola di Ortigia)

Fontana di Diana (Isola di Ortigia)

Questi progetti di riqualificazione hanno previsto, nel corso degli anni, l’istituzione di un Museo del Mare, la costruzione di un albergo a 5 stelle, la rivalutazione del lungomare e la riapertura dei due teatri, quello comunale e quello dedicato a Giovanni Verga.

Oggi visitare Ortigia e come passeggiare per la storia e ammirarne i suoi fasti, perdersi tra i suoi piccoli quartieri, che svelano meraviglie, è incantevole. I quartieri più famosi dell’isola sono: Bottari, Cannamela, Castello, Duomo, Gancia, Giudecca, Graziella, Maestranza e Marina.

Cosa vedere ad Ortigia

Isola di Ortigia, Piazza del Duomo

Isola di Ortigia, Piazza del Duomo

Tra le cose più belle da vedere ad Ortigia ricordiamo:

il Castello Maniace, il Tempio di Apollo (VI secolo a.C.), il Duomo (tempio ionico VIII secolo a.C.), la Fontana di Artemide (1906), la Fonte Aretusa, Porta Urbica (VI-V secolo a.C.), il Palazzo del Arcivescovile, la Chiesa di San Martino, la Chiesa di Santa Lucia alla Badia, la Chiesa dello Spirito Santo, il Palazzo Beneventano-Del Bosco, il Palazzo dei Mergulensi-Montalto, Porta Marina del ‘500, la Chiesa di S.Pietro Intra Moenia e la Chiesa di S.Giovanni Battista.

Fonte Aretusa (Isola di Ortigia)

Fonte Aretusa (Isola di Ortigia)

Qualche piccola descrizione di alcuni di questi può servire per comprendere appieno di cosa stiamo parlando, di quanto antichi siano i monumenti e i palazzi di questo “pezzo” di città.

Castello di Maniace

Il Castello Maniace è situato nella parte meridionale dell’isola e fu costruito al tempo degli svedesi per volere di Federico II nella prima metà del XIII secolo. Questo castello fu utilizzato sia come residenza che come struttura difensiva. Nel ‘500 subì alcune modifiche da parte dei nuovi abitanti, gli spagnoli, che lo fortificarono come stavano facendo con l’intera città. Durante il violentissimo terremoto del 1693 subì alcuni danni.
Oggi resta solo una torre delle quattro che esistevano ad ogni angolo del castello di pianta quadrata.

Castello di Maniace - Siracusa

Castello di Maniace – Siracusa

Il tempio di Apollo si trova nella parte settentrionale dell’isola di Ortigia ed è considerato il tempio più antico dell’intera Sicilia. Fu edificato nel VI secolo a. C. Nel corso del tempo ha subito varie modifiche diventando chiesa, moschea e ancora chiesa, a seconda della religione dei dominatori. Sotto il dominio degli aragonesi fu trasformato in una caserma.

Continuando nella nostra passeggiata troviamo il Duomo che è stato costruito nel V secolo a. C. come Tempio di Athena. In seguito fu modificato e trasformato in una basilica cristiana. Le modifiche che ha subito, nel corso del tempo, sono state molteplici. Durante l’epoca normanna fu modificata la navata centrale, dopo il terremoto del 1693 fu ricostruita l’intera facciata in stile barocco e durante il quattrocento fu disposto il nuovo pavimento policromo. L’interno del Duomo si presenta diviso in tre navate e sul finire di quella destra si trovano 4 cappelle: quella del Battistero, quella di Santa Lucia, quella del Sacramento e quella del Crocefisso.

All’interno di queste cappelle sono conservate diverse opere d’arte. In fondo alla navata di sinistra si trova una meravigliosa abside bizantina dove è stata collocata la statua della Madonna della Neve.
Nella parte sud occidentale dell’isola si trova la Fonte Aretusa. Questo posto è circondato da un’affascinante leggenda che narra della ninfa Aretusa in fuga da Alfeo, pazzamente innamorato di lei.
La ninfa chiese aiuto ad Artemide che per salvarla la trasformò in una fonte.

Da questo incantevole posto, nelle vicinanze del mare, si può ammirare anche un bellissimo paesaggio che arriva fino ai Monti Iblei. Nei pressi del Duomo si trova il Palazzo Arcivescovile costruito nel XVII secolo per volontà del vescovo Torres. Attualmente al suo interno si trova la Biblioteca Arcivescovile Alagonia del 1780.

In circa un chilometro quadrato sono contenute diverse meraviglie che l’uomo ha costruito e che la storia ha portato fino ai giorni nostri.

Altre informazioni su Ortigia

Oltre le bellezze artistiche Ortigia offre molto altro. L’isola ha seguito i tempi e si è riempita anche di ristoranti, pizzerie e diversi locali dove poter passare un po’ di tempo in compagnia a gustare l’ottima cucina siciliana. Anche una passeggiata sul lungomare è un’esperienza da non perdere.

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