Isola delle Femmine – Palermo
L’Isola delle Femmine (Isula in siciliano) appartiene alla provincia di Palermo e conta 7.296 abitanti.
Diverse sono le leggende che collegano il nome all’isola, infatti, si narra che tredici fanciulle turche, accusate di gravissime colpe vennero imbarcate su una nave senza traghettatore e lasciate alla deriva, vagando senza una meta per diversi giorni. A causa di una tempesta, furono scaraventati dalle onde presso un isolotto nei pressi della baia di Carini. Le famiglie, pentitesi delle gravi colpe inflitte loro, le ricercarono e una volta trovate, decisero di rimanere uniti sulla terraferma.
Invece secondo Plinio il giovane, l’isolotto era residenza di ragazze splendide che si concedevano ai vincitori delle battaglie. Un’altra leggenda sostiene che il Conte di Capaci rinchiuse in questo luogo la sua innamorata per tenerla lontana da qualsiasi uomo, ma la donna non ricambiando l’amore per il conte, una notte si suicidò gettandosi dagli scogli. Da quel giorno ad ogni anniversario della sua morte, si presume, dalla fantasia popolare, che si odono delle grida di disperazione provenienti dall’isolotto di fronte al comune, dove è anche presente una torre detta “Torre di fuori” realizzata verso la fine del 1500, che aveva la funzione di avvistamento di pirati, a pianta quadrata e fortificazioni alte due metri.
Un’altra torre è posta sulla terraferma ed è chiamata “Torre di dentro” conosciuta anche con il nome di “Torre del Senato di Palermo”. Quest’ultima è la torre più antica del territorio, ha forma circolare e fu eretta nel ‘400. Il paesino nacque come porto adibito alla pesca del tonno, difatti nel 1831, che allora si chiamava Tonnara, per la sua notevole produzione itticola, fu motivo di contesa fra il Conte di Capaci e l’Arcivescovo di Monreale e solo nel 1859, la borgata fu staccata da Capaci ed elevata a comune autonomo.
Oggi la pesca non è l’unica risorsa economica ad Isola, infatti fabbriche di arredamento, di ceramiche, ad esempio “La Musa”, nota per le splendide ceramiche artistiche e la Cementeria, rappresentano le forme d’impiego prevalenti.
Turismo a Isola delle Femmine
In questi ultimi anni però, un altro settore si è andato espandendo: il turismo, pertanto incrementato dallo spirito imprenditoriale di molti giovani i quali hanno realizzato diverse piattaforme in legno, adibite a solarium con annesso bar, che disposte sul litorale, anche lungo la scogliera, consentono ai turisti di crogiolarsi al sole, comodamente sdraiati.
Superfluo dire a questo punto che il mare ad Isola fa da padrone, sia per quanto riguarda le attività acquatiche: sci nautico, escursioni in barca, windsurf, immersioni subacquee che consentono di ammirare la bellezza dei fondali con i coralli rossi, vaste praterie di posidonia oceanica, la rosa di mare e i reperti ellenici e medioevali disseminati tra le rocce.
Oggi la realtà di Isola delle Femmine è quella di una località turistica, balneare, che passa dai suoi 7.000 abitanti in inverno, ad oltre 12.000 in Estate.
Riserva dello Zingaro
E’ un’esperienza unica, visitare la riserva dello Zingaro che conserva la fauna e flora tipica mediterranea.
Dal 1998 la riserva viene gestita dalla LIPU.
L’isola è anche meta di uccelli migratori: cormorano, airone, martin pescatore e il falco pellegrino e dal 1997 la Lega Italiana per la Protezione degli uccelli gestisce una riserva naturale sita sul territorio dell’Isola delle Femmine