Acquedolci
Il piccolo comune di Acquedolci si trova in provincia di Messina, in Sicilia. E’ sito sulla costa settentrionale della Sicilia e si affaccia sul meraviglioso Mar Tirreno, di fronte le isole Eolie. Acquedolci si estende lungo i pendii del monte San Fratello, chiamato dagli abitanti del posto “u Munti”, sul quale si trova la Grotta di San Teodoro, un sito archeologico di notevole bellezza con importanti reperti della storia faunistica e antropologica della Sicilia.
Il comune di Acquedolci è delimitato dal torrente Furiano ad ovest e dal torrente Inganno ad est. In questo piccolo paese trovano posto anche alcuni Monti appartenenti ai Nebrodi.
Storia di Acquedolci
Le vicende storiche di Acquedolci sono legate a quelle del vicino comune di San Fratello che fu fondato durante la dominazione normanna della Sicilia. Nel 1922 il paese di San Fratello fu colpito da una devastante frana dalla quale fu distrutto il centro storico e numerosi edifici religiosi.
Numerosi abitanti furono costretti a trasferirsi e scelsero la vicina Acquedolci che in quel tempo era una frazione di San Fratello denominata Marina di Acquedolci. Risalire alle origini di questo nome, acque dolci, non è facile. Secondo lo storico Alfonso Di Giorgio questo nome deriverebbe dall’antica lavorazione della canna da zucchero e dall’acqua che scolava via verso il mare e la rendeva dolce.
Questa teoria è quella ufficiale e su questa si è realizzato lo stemma ufficiale del paese: “…alla piantagione di canna da zucchero, fiorita, al naturale, terrazzata di verde; alla campagna di argento mareggiata di azzurro.
Ma a questa versione ufficiale se ne accompagnano delle altre che ci fanno tornare in dietro nel tempo fino a Cicerone che, nel suo VII libro delle Verrine, parla di Apollonia, antico nome di San Fratello e parla di un “Carricatorum Aquarium Dulcium” attraverso il quale Apollonia riforniva di viveri i romani.
Durante la dominazione araba in questi territori era presente un fondaco (edificio di origine medievale che nelle città di mare svolge funzione di magazzino e alloggio per gli stranieri) attorno al quale si sviluppava tutta la rete commerciale della zona. Di questo edificio non resta niente e se ne ritrova testimonianza solo in alcuni antichi scritti che parlano anche di una struttura accanto al fondaco dove venivano chiusi i cavalli. Nella ricostruzione della storia di questo paese ancora una volta bisogna far ricorso a Cicerone che parla di un antico porto sito in via del Caricatore, vicino al castello il che testimonia la presenza di un commercio molto ben sviluppato.
Esiste anche una terza origine riguardo il nome di Acquedolci che dice che sotto il territorio del paese scorrano numerosi fiumi sotterranei. Questi fiumi sfocerebbero nel mare e lo renderebbero dolce. Sempre secondo questa leggenda, i romani durante le guerre puniche prendevano l’acqua per abbeverarsi dal mare senza arrivare fino alla terra ferma.
Questa leggenda trova conferma nei recenti studi effettuati sul sottosuolo della zona. I rilevamenti indicano che il monte San Fratello sia un enorme bacino idrico. Al di là delle origini del nome è certo che il primo trappeto (frantoio) per la lavorazione della canna da zucchero fosse presente sin dal 1400. Si trovava all’interno di una torre fatta costruire dai nobili di San Fratello, i Larcan. All’interno della torre era presente anche una locanda ma oggi, purtroppo, è andato tutto distrutto. Accanto alla torre, nei secoli successivi, venne costruito un castello, in seguito ingrandito dalle famiglie Gravina e Cupane. All’interno del Castello si trova la chiesa di San Giuseppe, attualmente sconsacrata.
La parte più antica dell’abitato si sviluppa nella zona chiamata oggi Marina Vecchia. L’attuale centro di Acquedolci fu costruito nel 1922 in seguito alla frana che colpì duramente il vicino San Fratello. Furono costruiti diversi alloggi per dare riparo agli sfollati, in via Trento, in via Gorizia e in via Garibaldi. In via Diaz vennero costruiti i “Padiglioni” abitazioni popolari a schiera. Inoltre, sempre durante quegli anni, si decise anche di costruire delle eleganti abitazioni in stile liberty come Palazzo Ricca, Palazzo Scaglione, Rotelli, Catania, Basile, Gerbano, Latteri, Sidoti e Mammana.
Nello stesso periodo vennero anche eretti il Municipio e la Chiesa Madre di San Benedetto il Moro. Durante il periodo della dittatura fascista iniziò la costruzione dell’edificio delle Poste e di quello delle scuole elementari. La città fu costruita con molta dedizione, sul modello delle città-giardino con eleganti palazzi monumentali, come quello del Municipio, piazze e fontane.
Al centro della Piazza si erge la Chiesa Madre che è separata dal Municipio dal grande Parco Urbano. Quegli anni furono di grande fermento e venne realizzato anche il cimitero comunale. Dalla sua nascita il paese di Acquedolci è stato interessato da un’intensa crescita demografica che ha portato alla definizione di un’identità propria cosa che ha fatto nascere anche qualche diatriba con il vicino San Fratello. La totale autonomia dal comune di San Fratello ci fu il 28 novembre del 1969.
Cosa vedere ad Acquedolci
Questo piccolo paesino, per quanto sia recente la sua nascita, nasconde già dei piccoli tesori. La parte più interessante è Marina Vecchia che rappresenta l’antico centro storico. Questa piccola frazione è attraversata da via Castello. Molto interessanti sono i ruderi dell’antico castello all’interno dei quali sono ancora riconoscibili le cantine, gli appartamenti privati e i saloni.
All’interno del castello si trova anche la sconsacrata chiesa di San Giuseppe che custodisce un magnifico altare settecentesco. Il Castello risale al XVII e XVIII secolo e fu costruito per volere dei Principi Palagonia mentre la torre, precedente, dai Baroni Larcan de Soto. Attorno al castello si sviluppò un piccolo borgo. Oggi è ancora possibile ammirare alcune piccole case settecentesche, anche se alcune sono in rovina.
Gli edifici religiosi più interessanti sono: la Chiesa Madre di San Benedetto il Moro, la chiesa di San Giacomo Maggiore, la chiesa rurale di Sant’Anna, la chiesa rurale di Sant’Aniceto, la chiesa sconsacrata di San Giuseppe al Castello Cupane, la Chiesa Maria Assunta, la Cappella del Sacro Cuore, la Cappella Cimiteriale e la piccola chiesa di San Giacomo, costruita tra l’VIII e il IX secolo che venne distrutta diverse volte dai Saraceni e sempre ricostruita.
Altre info e curiosità
Il dialetto di Acquedolci è di origine sanfratellana, un dialetto galloitalico con elementi di lombardo, piemontese, francese e provenzale. Le maggiori feste del paese sono il Carnevale, la fiera di Maggio che precede la Festa di San Giuseppe, la festa di San Benedetto il Moro, patrono del paese, che si festeggia ogni prima domenica di agosto e il 15 agosto si svolge la processione “dormitio virginis”.
Nei pressi di Pizzo Castello si trova la Grotta di San Teodoro all’interno della quale sono state ritrovate le ossa della donna più antica della Sicilia chiamata Thea. Quanto abbiamo detto fin ora è già abbastanza per attrarre la nostra curiosità ma a tutto ciò va aggiunto ancora un altro piccolo particolare: il mare, il fantastico mare siciliano. Acquedolci è un’altra delle mete che esplora Sicilia vi consiglia, un’altra meta dove poter godere di tutte le meraviglie siciliane, della storia, dell’arte, della cultura e del loro continuo mescolarsi tutto bagnato dal fantastico mare siciliano.