Aci Trezza – Catania

Aci Trezza – Catania

Aci Trezza è una piccola frazione del comune di Aci Castello, in provincia di Catania, sul Mar Ionio.
Questa piccola frazione deve la sua notorietà alla sua bellezza ricca di paesaggi mozzafiato.
Un piccolo borgo che ha vissuto per anni come centro di pescatori, tradizione che ancora oggi si tramanda e le dona un fascino antico.

Le ipotesi sull’origine del nome Aci Trezza sono diverse. Una prima ipotesi collega il nome a “tri pizzi” cioè tre punte riferito ai tre scogli maggiori dell’isola dei Ciclopi; un’altra ipostesi si rifà ad “acis lateritiae” una fabbrica di mattoni di Aci; un’altra ancora fa risalire le origini di questo nome a “Latruzza” che era una donna molto furba proprietaria della posada ancora esistente ad Aci Trezza. Si dice che questa posada fosse esistente già prima della fondazione del paese e che qui Latruzza ospitasse diversi viandanti e mentre questi dormivano li derubava. Ma ci sono ancora altre ipotesi che vedono il nome Aci Trezza derivare da “Trizera di Aci” ovvero una scorciatoia per Acireale e “la Treccia” in riferimento alla sistemazione degli scogli che formerebbero una treccia per l’appunto.

Storia di Aci Trezza

Questo piccolo borgo venne fondato ufficialmente alla fine del XVII secolo per volere del Principe di Campofiorito Don Stefano della Casa Riggio dell’Etna il quale già dal 1651 era proprietario della città di Aci Sant’Antonio e San Filippo (odierni Aci Sant’Antonio, Aci Catena e Valverde).

Il Principe si impegnò molto affinchè questo piccolo borgo potesse diventare il più bello possibile e diede inizio a lavori di pulizia delle spiagge e fece costruire un piccolo porto, di fronte all’isola dei Ciclopi, e un piccolo scalo per le barche.
Stefano Riggio resterà alla guida del piccolo borgo marittimo fino al 1678 quando fu succeduto dal figlio Luigi. Altri signori si susseguirono e nel 1792 Aci Trezza divenne un feudo libero. La separazione dal feudo dei Riggio avverrà solo nel settembre del 1828, dopo circa trecento anni, quando sarà accorpata al comune di Aci Castello. all’inizio del XVIII secolo Aci Trezza contava circa 150 abitanti.

Cosa vedere ad Aci Trezza

Ciò che attrae più di tutto ad Aci Trezza è l’isola dei Ciclopi, otto meravigliosi scogli che si circondano del fascino di un’antica leggenda.
Si dice che questi scogli erano pietre lanciate dal ciclope Polifemo infuriato contro Ulisse. Questi faraglioni compaiono sugli stemmi dei comuni di Aci Castello, Acireale, Aci Bonaccorsi e Aci catena
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Faraglione di Mezzo e Faraglione Piccolo, Isole Ciclopiche, Aci Trezza, Sicilia, Italia. Queste erano le grandi pietre lanciate contro Odisseo dal mostro Ciclope.

Faraglione di Mezzo e Faraglione Piccolo, Isole Ciclopiche, Aci Trezza, Sicilia, Italia. Queste erano le grandi pietre lanciate contro Odisseo dal mostro Ciclope.

Poco distante dalla costa c’è l’isola di Lachea che è stata identificata come l’isola delle Capre di cui parlava Omero nell’Odissea. Ma non c’è solo la lontana letteratura che ha trovato vita in questi incantevoli posti. Anche Verga per “I Malavoglia” ha scelto questo posto per ambientare le vicende della famiglia siciliana e Visconti per “La Terra Trema”. Nelle vicinanze della Chiesa del Patrono è stata identificata la “casa del nespolo”, la famosa casa di padron ‘Ntoni dove oggi è stato allestito un piccolo museo contente oggetti della tradizione marinara e una sezione fotografica dedicata a Luchino Visconti.

Oltre la natura incontaminata dei posti c’è anche altro da visitare o quantomeno da sapere. C’è il palazzo del principe Riggio che fu costruito nel 1749. Sorge di fronte al mare, nei pressi della spiaggia. È un palazzo imponente e maestoso con undici finestre di fila che affacciano sul mare. Alla morte di tutti i discendenti della famiglia Riggio il palazzo passò nelle mani di Giuseppe Castorina e di seguito alla famiglia Grasso. Gli eredi lasciarono questo palazzo abbandonato e successivamente fu diviso in lotti e vi nacquero dei nuovi fabbricati. Oggi non resta niente dell’antica maestosità del palazzo che era visibile fino ai primi del 1900. Anche la Chiesa di San Giovanni Battista merita di essere visitata. Anche questo edificio sorge vicino al mare, sulle rovine di un piccola chiesa distrutta dal terremoto del 1963. La Madonna del Faraglione nasce dalla creatività di Sarino Piazza che dopo aver comprato il marmo a Massa Carrara scolpì questa Madonna nel luogo dove anticamente vi era un lavatoio. Nel 1954 questa Madonna fu benedetta e a 50 anni dalla benedizione, nel 1994, c’è stata una messa solenne celebrata dal Vescovo di Acireale.

Ad Aci Trezza c’è anche Vulcanica che è un insieme di sculture laviche realizzate da quattro scultori che si trovano sul lungo mare e rappresentano Trezza, che è una donna tra le onde, Mistura, che è un bossolo e rappresenta l’unione delle passioni e dei tormenti dell’anima, Pensiero e i Faraglioni. Per finire non dimentichiamo che l’isola dei Ciclopi fa parte dell’omonima riserva marina uno scrigno di incantevoli segreti della natura tutti da scoprire ed vi è anche il Parco letterario del Verga.

Altre informazioni su Aci Trezza

In questo piccolo borgo sono diverse le sagre e le feste che ricordano le antiche tradizioni: “U pisci a mari” parodia della pesca del pesce spada che si svolgeva a Messina, la festa della Madonna. Aci Trezza è un borgo molto affollato e visitato. Sono tantissimi i turisti che la scelgono come meta per le loro vacanze. La sera c’è l’imbarazzo della scelta con tantissimi locali per tutti i gusti: paninerie, birrerie, bar, ristoranti, trattorie, disco pub, gelaterie, pizzerie e chioschi.

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