Licata – Agrigento

Licata – Agrigento

In provincia di Agrigento, sulla costa meridionale si trova Licata, splendente cittadina siciliana.
Il nome Licata ha subito, nel corso del tempo, diverse variazioni. Inizialmente era Alukatos, poi Limpiadum, Limpiados, Lecatam, Cathal, Katta, Licatam, Leocata, Alicata.

Il documento più antico, nel quale si fa riferimento alla città, è un atto di donazione di Ruggero di Altavilla al vescovo di Agrigento tale Gerlando. In questo documento ufficiale Licata è indicata c on il nome di Limpiadum. Al di là dei diversi appellativi ciò che ha destato da sempre attenzione è il significato, e anche su questo aspetto sono state formulate diverse ipotesi: per alcuni Licata deriverebbe dal nome greco Leucada; per altri dal saraceno al-kalata con il significato di castello, luogo fortificato; altri ancora fanno derivare il nome dall’arabo alikis con il significato di salsedine; altri da alica, inteso come cereale che abbondava in quelle terre; da Lica, madre di Dafne. Tantissime sono le interpretazioni che si sono date al nome di Licata che oggi occupa 24 chilometri della costa meridionale siciliana ed è prevalentemente pianeggiante.

Il territorio di Licata è attraversato dal fiume Salso che, con il suo lento incedere, ha dato vita alla pianura alluvionale della Piana. Il centro abitato si trova nella parte occidentale del Golfo di Gela, su una collina detta Montagna. Le origini della città risalgono alla preistoria. Nel corso del tempo Licata ha legato la sua storia a quella della Sicilia, ne ha subito le stesse dominazioni ritrovandosi ad essere oggi quel miscuglio di tradizioni e culture che la rendono affascinante.

La storia di questo paese è stata molto condizionata dal corso Salso-Imera che da sempre ha diviso la Sicilia, dalla costa meridionale africana a quella settentrionale tirrenica determinando, di conseguenza, la distinzione tra Sicarii e Siculi.

Nel medioevo rappresentava il confine tra la Val di Mazara, Val Demone e Val di Noto, mentre durante l’epoca normanna segnò il confine tra la diocesi siracusana e quella agrigentina.

La biforcazione del Salso-Imera, che circonda la Montagna, rende Licata quasi un’isola, motivo per cui da sempre è risultata essere una città protetta con territorio coltivabile, caratteristiche che la resero popolosa fin dall’antichità. Nel 281 a. C. il tiranno Finzia trasferisce tutti gli abitanti di Gela nel territorio di cui si era impossessato che corrisponde all’odierno territorio di Licata. Altri avvenimenti importanti sono stati nel 310 a. C. la Battaglia dell’Imera, durante la quale i greci venivano battuti dai Cartaginesi, e la Battaglia navale di Capo Ecnomo, durante la prima guerra punica, quando i romani sconfissero i cartaginesi. Licata fa parlare di sé durante un altro periodo importantissimo della storia che è la seconda guerra mondiale, quando gli alleati sbarcarono sulle sue coste per liberare la nazione.

Monumenti di Licata

Il passaggio delle diverse popolazioni, oltre che nella cultura e nelle usanze ha lasciato un segno tangibile anche nell’architettura civile e religiosa della città di Licata.

Un giro tra le strade di Licata mostra tutte le differenze e le bellezze che si mescolano.

Il quartiere della Marina presenta un impianto tipicamente arabo mentre quello Maltese di S. Paolo e quelli principali hanno una struttura sostanzialmente barocca.

Di grande interesse archeologico sono l’ipogeo Stagnone Pontillo, la necropoli a grotte artificiali di Monte Petrulla, la Grangela (opera idraulica di epoca preellenistica), il phrourion di Falaride (fortezza di epoca greca) e i resti della città greca di Monte Sant’Angelo.
Molti dei reperti ritrovati in queste zone sono custoditi nel Museo Archeologico Cittadino.

Italia, Sicilia, Mar Mediterraneo, Licata (provincia di Agrigento), vista del faro nel porto

Tra i monumenti di maggior interesse ricordiamo:
il Faro (il terzo più alto di Italia); Castel Sant’Angelo (della fine del XVI costruito come fortificazione per l’avvistamento dal quale si può vedere gran parte del litorale di Licata), Palazzo di Città (in stile Liberty); la Chiesa di Santa Maria La Nuova (del ‘400 con alcune aggiunte dell’epoca barocca e all’interno della quale si trova la Cappella del Cristo Nero); Santa Maria la Vetere (del ‘200, la chiesa più antica di Licata); il Carmine (complesso del ‘200 con chiesa e convento); la Chiesa di Sant’Angelo (che custodisce le reliquie del Santo); le chiese barocche di San Francesco, del Purgatorio, del SS. Salvatore e San Domenico; i palazzi nobiliari barocchi e le ville in stile Liberty.

Molto interessante, per chi ama la natura, è l’Osservatorio Avifaunistico della Foce del Salso realizzato al fine di dare protezione ad un’area di notevole interesse naturalistico quale la foce del fiume Salso. L’osservatorio si trova proprio alla foce del fiume ed è composto da un capanno per l’osservazione, al quale si accede tramite un sentiero, e nel quale si studiano i flussi migratori, la flora e la fauna, si monitorano le acque e si organizzano visite guidate.
La gestione dell’Osservatorio è affidata al WWF Italia.

Castel Sant’Angelo

Castel Sant’Angelo, a Licata, in provincia di Agrigento, sorge nella parte estrema orientale della Montagna di Licata, a 130 metri s.l.m., e domina il porto a meridione, la città e la pianta e settentrione. Un’altra meravigliosa opera del passato sopravvissuta al tempo ed oggi presente a raccontarci di quello che fu, di quello che è stato. La planimetria è approssimativamente a forma triangolare, i volumi pieni della preesistente torre di avvistamento e dei locali più bassi si snodano attorno ad una corte triangolare con cisterna ipogea centrale. La struttura presenta compattezza e robustezza delle mura a scarpa e ha merlature continue. Gli ambienti interni, diversi in altezza, si articolano in modo vario attorno ad un nucleo fisso e rigido.

Le mura sono molto spesse e all’esterno, all’altezza dei merli, si uniscono al possente torrione quadrato per metà interamente riempito.
Nella parte orientale, occidentale e settentrionale della costruzione si trovano alcune torrette di guardia. L’accesso era consentito solamente da mezzogiorno, attraverso il ponte levatoio che si gettava su un fossato, che isolava dalla campagna soltanto la grande torre.
Restano vaghi segni delle cornici, che probabilmente includevano qualche affresco o dipinto.

Spiagge di Licata

Altri luoghi di interesse sono le spiagge. Per la realizzazione di questi scenari fantastici non è intervenuto l’uomo, è la natura che sapientemente ha forgiato e formato questi spettacoli.

Circa 20 chilometri di costa molto varia che passa da tratti sabbiosi ad altri dove sono le scogliere, i ciottoli, piccole e grandi baie a dominare.

Alcune tra le spiagge più belle sono: Poggio di Guardia, con litorale sabbioso e piccole scogliere; Playa Marianello, in prossimità del porto peschereccio è una delle spiagge più belle di Licata e vi si trovano anche le “timpe” dei calanchi bianchi che rendono il paesaggio davvero affascinante;  

Cavalluccio, Nicolizia, Balatazze, Mollarella, la più frequentata e conosciuta di tutta la costa meridionale della Sicilia, con due promontori che le fanno da protezione; Poliscia; San Nicola, di piccolissime dimensioni formata in maggior parte da scogli; La Rocca; Pisciotto; Foce della Gallina, la più incontaminata di tutte le spiagge licatesi, e Torre di Gaffe che prende il nome dalla vicina torre di avvistamento.

Altre informazioni su Licata

Il turismo è, per la città di Licata, la prima fonte di guadagno essendo questa città una delle più frequentate e conosciute della costa meridionale della Sicilia.

Anche l’agricoltura e la pesca hanno da sempre interessato questo territorio grazie all’importanza che il porto di Licata ha sempre avuto nel Mediterraneo, per lo smistamento di merci, prima il grano ed oggi lo zolfo e i prodotti delle miniere. Oggi sono tantissime le attività legate alla pesca.

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