Campobello di Licata

Campobello di Licata è un comune italiano sito nella provincia di Agrigento.
Si estende su un altopiano della valle del fiume Salso e confina con Naro, Licata e Ravanusa.
Questa piccola cittadina fu fondata nel 1681 da tale Raimondo Raimondetta, Barone di Campobello che pagò, per comprarlo, Carlo VI del Sacro Romano Impero e Carlo II di Spagna.

Storia di Campobello di Licata

Prima del 1681 non si hanno notizie certe su questo paese, sembra che ci fossero alcuni nuclei di abitazioni ma nessuno che lo dominava e nessun vero e proprio centro abitato. Nel XVI secolo era iniziata la costruzione di nuovi villaggi sia per mano dell’immigrazione albanese che per lo spostamento delle popolazioni dalla costa verso l’interno a causa del brigantaggio. La scelta sul punto dove edificare fu facile, un poggio roccioso circondato da molte sorgenti di acqua. Man mano che il centro cresceva il Barone, che possedeva tutti i poteri, politico, amministrativo, fiscale, militare, giudiziario, fece costruire la Chiesa della Castellania, attuale Chiesa Madre, che fu dedicata a San Giovanni Battista.

La Castellania era un insieme di costruzioni che servivano per i pubblici uffici e per la residenza del castellano, il quale era nominato da Barone, e si trovava nell’attuale piazza XX settembre. All’inizio del ‘900 fu demolita. Il paese crebbe in fretta e le abitazioni si moltiplicarono.
Sorgevano palazzi, caseggiati e piccole case e la popolazione si andava distinguendo in nobili, medi proprietari e braccianti.
Buona parte dei primi abitanti erano coloni coltivatori con terre di proprietà che riuscirono a partecipare alle aste per la riscossione di dazi e gabelle, con conseguente accumulo di ricchezze ed il sorgere di grosse proprietà. Nel 1734 il Barone concesse a Campobello di costituirsi comune e nel 1786 i campobellesi di riscattarono completamente dalla servitù feudale. Il XIX fu denso di avvenimenti per Campobello che vide i suoi abitanti partecipanti della Carboneria e all’impresa dei Mille. Nel 1892 Campobello partecipa ai moti dei Fasci Siciliani.

Nella seconda metà del secolo XIX vennero realizzate le strade Campobello – Ravanusa e Canicattì – Licata, nuove vie di comunicazione che aprirono il territorio ad un’intensa ondata immigratoria favorita anche dall’apertura delle Miniere di Zolfo. La popolazione crebbe sensibilmente.

Monumenti di Campobello di Licata

Le opere pubbliche più importanti di Campobello di Licata risalgono al XIX secolo e sono fontanelle di acqua potabile, la biblioteca, aule scolastiche, l’illuminazione a petrolio, la facciata della Chiesa Madre, l’orologio comunale, i marciapiedi delle strade, il cimitero e la villa comunale.

Nel 1980 comincia nella città una grande ristrutturazione del centro abitato e in questa occasione vengono realizzati servizi e strutture di un paese moderno con visione coerente e stilisticamente unitaria. All’ingresso di Campobello di Licata dalla S.S. 123 il turista è accolto dai gioiosi murales che ricoprono una delle scuole materne e, andando avanti, scoprirà una dopo l’altra le diverse piazze: Togliatti, Tien An Men, XX Settembre, Aldo Moro, Martiri di Modena, Della Vittoria, che sono state trasformate in eleganti e monumentali salotti, all’aria aperta.

Dopo questo primo giro ci sono diversi monumenti che meritano di essere visitati, il Palazzo del Duca, la Fontana Canale (1650), Palazzo La Lomia, la Chiesa Madre, dove si trovano una Madonnina delle Grazie, un Crocifisso ligneo del VIII e statue della Madonna dell’Aiuto di Filippo Quattrocchi e di S. Giovanni Battista del Bagnasco senior (1826).

Tradizioni e folclore di Capobello di Licata

La tradizione in Sicilia è una voce molto forte che resiste al passare del tempo e di anno in anno si rinnova.
Anche a Campobello di Licata è così, manifestazioni religiosi che si intrecciato con riti di origini agricola. Da segnalare:

  • 19 marzo: San Giuseppe. “Tavole” di S. Giuseppe e sacra rappresentazione “Fuga in Egitto“.
  • Riti della Settimana Santa: Santi Sepolcri (Giovedì Santo), Via Crucis con i simulacri del Cristo con la Croce, l’Addolorata e San Giovanni (la mattina del Venerdì Santo); Processione del Cristo morto e Spartenza (la sera del Venerdì Santo); La Giunta (la mattina della Domenica di Pasqua).
  • 24 giugno: Festa di San Giovanni Battista, patrono di Campobello; con processione del Simulacro accompagnato dalla banda musicale e giochi pirotecnici.
  • Terza domenica di Luglio: Festa della Beata Maria Vergine di Lourdes, celebrata col Vespro solenne della vigilia,la Messa solenne del giorno, processione del simulacro per le vie della Parrocchia.
  • Mese di agosto: La bella estate in una città d’arte della Sicilia. Appuntamenti musicali, teatrali, folkloristici, ricreativi, e culturali nelle belle piazze del paese.
  • Terza domenica di agosto: Festa della Madonna dell’Aiuto (in siciliano: La Bedda Matri di l’Aiutu). Celebrata con vespro, Messa solenne, Processione, spettacoli musicali, “Rietina” (sfilata di carretti siciliani e cavalcature sfarzosamente addobbate per le vie del paese) e giochi pirotecnici
  • 8 dicembre: Festa dell’Immacolata. Vespro, Messa solenne, Processione, spettacoli musicali, vamparotti (grandi falò nella Chiesa Gesù e Maria) e muffuletta.

Nelle tradizioni può essere inserita anche la cucina che ci propone un gustoso piatto tipico, lu mpurnatu (l’infornato), un timballo di ziti con ragù, carne di maiale, cavolfiori, uova, pecorino ed altre essenze che sono il segreto della ricetta che si tramanda di madre in figlia.

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