Francesco Nesli Tarducci. La persona, l’artista, che da sempre vive con un unico filo conduttore: parole in musica. Perchè scriverle, metterle in fila, è l’unica cosa che si sente in grado di fare. Basta una frase, anzi una parola. Perchè con le parole non si gioca. Soprattutto lo sa chi di loro ha fatto una ragione di vita. Il nero dell’inchiostro che riempie il bianco foglio crudele. E al’improvviso sono lì. Le hai davanti. Ti fissano e non puoi più voltarti dall’altra parte. O continui con la farsa. O tiri fuori le palle. Il coraggio di sbilanciarsi. Fragile: la svolta. Ammettere a tutti quanti quello che non riusciva ad ammettere nemmeno a se stesso. Francesco Nesli Tarducci che se la canta. Perchè è l’unica cosa che si sente di fare. E che oggi, con la serenità di rappresentare se stesso, in tutto e per tutto, senza zone d’ombra, dal cuore all’inchiostro senza filtri, lo fa sereno. E si sente. Liriche nitide. Che scorrono e emozionano. Le parole in rima in fila pulite si stringono per mano. E stringono la sua e lo accompagnano costantemente, permettendogli di vivere a Milano, permettondogli di vivere il suo sogno.
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