Itinerario delle Riserve di Trapani
Nella città dei due mari è possibile trovare anche tanto verde e tanta natura incontaminata.
Le nove riserve della provincia di Trapani sono pronte ad accogliervi in tutto il loro splendore. Appassionati o meno potranno fare un viaggio all’insegna della naturalità ed avere come colonna sonora il silenzio rotto dal rumore di un ruscello o dalle corse dei piccoli animali. Monte Cofano, Isola di Pantelleria, Zingaro, Stagnone di Marsala, Saline di Trapani e Paceco, Bosco di Alcamo, Foce del Belice, Grotta di Santa Ninfa e Preola e Gorghi Tondi sono le nove riserve naturali trapanesi pronte ad accogliervi nel loro fascino.
Riserva Naturale Monte Cofano
La Riserva Naturale di Monte Cofano è stata istituita nel 1997 ed è gestita dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione Sicilia.
Il Monte Cofano ha un’altezza di 659 metri slm ed è un massiccio calcareo a picco sul mare. Si trova nel comune di Custonaci. Su questo bel monte, ammirabile sin da Catellammare ed Erice si trovano rarità geologiche, vegatazionali ed antropologiche. È qui che si trovano le famosissime grotte Abisso delle Gole, Grotta di Monte Cofano e la Sala del Fantasma all’interno delle quali si trovano i segni che gli antichi abitanti hanno lasciato.
Le specie di piante che si trovano in questa vasta area sono circa 350 alcune delle quali sono degli endemismi come il cavolo di roccia e lo sparviere del Monte Cofano, il cavolo di Bivona, il fiordaliso delle scogliere, l’euforbia di Bivona, lo zaffera netto di Linares e la speronella smarginata. In questa riserva si possono ammirare anche diversi tipi di orchidee selvatiche tra le quali l’orchidea di Robert, l’ofride a specchio, l’ofride gialla, l’ofride fior di vespa, l’orchidea italica e l’orchidea farfalla. La fauna è composta da diversi mammiferi quali la volpe, il coniglio, la donnola e l’istrice, inoltre sono diversi gli uccelli che nidificano qui: il falco pellegrino, il gheppio, la poiana, il corvo imperiale, il colombo selvatico e il gabbiano comune.
Tra i rettili si segnala la presenza della lucertola siciliana, del ramarro, del gongillo, del biacco e della vipera. Come abbiamo detto precedentemente la bellezza di questi posti non si limita alle rare flora e fauna ma sono diversi gli elementi interessanti come le numerosissime grotte, per la maggior parte di origine carsica, le quali nascondono dei veri e propri tesori dell’antichità: Gorgo Cofano, Grotta Mangiapane, Grotta Buffa, Abisso delle Gole e Calette di Frassino. Prima di abbandonare questo posto non può mancare la visita alle antiche torri di avvistamento spagnole e alla tonnara.
Riserva Naturale Isola di Pantelleria
La riserva naturale dell’isola di Pantelleria è stata istituita nel 1998 ed è gestita dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione Sicilia. È stata istituita per proteggerne l’immane bellezza che avvolge il cristallino mare, le scure grotte, le possenti rocce e la ricca vegetazione.
Pantelleria è un’isola di origine vulcanica e si è formata nell’era quaternaria. In questa zona è presente una ricca vegetazione mediterranea con palme e boschi di pino, ginestre, limi e violaciocca. Il gatto selvatico, conigli e diversi rapaci compongono la fauna dell’isola. Data la vicinanza al continente africano è possibile imbattersi in due specie di invertebrati tipici del continente nero: il grillotalpa e la cinezia. Nell’itinerario alla scoperta dell’isola di Pantelleria non si possono non inserire la Montagna Grande, Monte Gibele e Monte Gelkhamahar.
Riserva Naturale dello Zingaro
La Riserva Naturale dello Zingaro si estende per sette chilometri tra Scopello e San Vito lo Capo. A costo di sembrare ripetitivi anche per questa riserva va sottolineata la suggestiva bellezza e l’immenso fascino, fatti di colori intensi per ogni stagione bagnati dal mare limpido e cristallino dove calette bianche bianche fanno capolino. Questa riserva fu istituita nel 1981 a seguito di una marcia popolare. È gestita dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione Sicilia. Tra le calette ci sono: Cala della Capreria, Cala del Varro, Cala della DIsa o Zingaro, Cala Beretta, Cala Marinella, Cala Torre dell’Uzzo e Tonnarella dell’Uzzo. Numerosi sono anche i cunicoli e le grotte sommerse tra le quali: grotta del Colombaccio, grotta della Corvina, Grotta della Craperia, Grotta della Mustia e Grotta della Ficarella.
Tra le specie che crescono in questa zona troviamo specie endemiche tra le quali il limonio, il perpetuino, il garofanino, il fiorliso di Sicilia, la finocchiella, il cavolo selvaggio, l’erba perla, il vilucchio turco e il limonio di Todaro. Queste zone sono abitate dall’aquila Bonelli, dal falco pellegrino, dalla coturnice di Sicilia, dalla poiana, dal gheppio, dal barbagianni, dall’allocco e dalla civetta. Inoltre volano in questi cieli gabbiani, upupe, scriccioli, zigoli e usignoli di fiume. Tra i mammiferi troviamo la donnola, la lucertola siciliana, cavallette, mantidi, coleotteri, farfalle e gongilli. In questa riserva l’Azienda Foresta ha organizzato anche numerosi sentieri che portano alla scoperta dei meravigliosi paesaggi.
Riserva Naturale Stagnone di Marsala
La riserva di Stagnone di Marsala fu istituita nell’anno 1984 a tutela del delicatissimo ecosistema di questa zona ovvero delle isole dello Stagnone. Attualmente è gestita dalla provincia regionale di Trapani. Queste piccole isole si trovano a largo della costa occidentale della Sicilia, nel comune di Marsala. Il nome di questa riserva deriva dalla laguna più grande dell’intera isola siciliana, lo Stagnone per l’appunto. Questa laguna si caratterizza per le acque basse e comprende quattro isole: San Pantaleo (Mozia), Isola Grande, Schola e Santa Maria.
Un’antica attività, che si svolgeva in queste isole, era quella delle saline delle quali restano ancora i mulini. Come comprensibile dallo stesso nome, Isola Grande è la più grande delle isole dello Stagnone ed ha una formazione piuttosto recente. È dalla formazione di questa isola che è iniziata la formazione di tutta la laguna. Su questa grande isola si trovano oggi delle saline abbandonate, un bosco e delle spiagge di sabbia fine. Anticamente questa isola apparteneva al feudo degli Altavilla per poi passare alla famiglia Adragna che ha fatto del sale la sua ricchezza.
Dopo la più grande, la più piccola delle isole che è Schola. In questa piccola isola durante il periodo della dominazione romana si trovava una scuola di retorica. Oggi è possibile visitare alcuni edifici degli anni ’30 ed una cisterna tutti in stato di abbandono.
L’isola si Santa Maria prende il nome dal santuario di Santa Maria Valleverde ed ha la caratteristica forma di laccio. Infine Mozia (San Pantaleo) che è la più importante dal punto di vista archeologico e paesaggistico. La vegetazione è caratterizzata da piante che si adattano all’alto grado di salinità e sono: la suaeda, l’atriplice, la salicornia glauca, la salicornia strobilacea, la loglierella ricurva, diverse specie di limonio, il giglio di mare, l’erba cristallina, e l’eringio marino.
Particolare cenno meritano la Calendula Maritima e l’anemone palmata che sono due rari endemismi presenti solo in Sicilia ed in Sardegna. Interessanti da visitare sono l’idroscalo costruito per la Regia Aeronautica tutt’ora proprietà dell’Aeronautica Militare ma non più attivo da diverso tempo. Questa riserva è una delle più incantevoli dove gli occhi si perdono tra vecchi mulini e saline con la sabbia bagnata dall’acqua che si diverte a creare piccoli laghetti.
Riserve Naturali Saline di Trapani e Paceco
La Riserva delle Saline di Trapani e Paceco è stata istituita nel 1995 e da allora è gestita dal WWF. Gran parte di questa riserva è di proprietà privata e diversi imprenditori continuano l’antica attività dell’estrazione del sale. E’ un paesaggio davvero unico quello che si presenta ai nostri occhi. Metri e metri di bianco sale che crea colori diversi e brillanti a seconda della posizione del sole.
Le specie animali che frequentano questa zona sono quasi 200 tra le quali ritroviamo fenicotteri, spatole, aironi bianchi maggiori, garzette, falchi di palude, cavalieri d’Italia, Fraticelli, gabbiano roseo e martin pescatore. Una vera e propria attrazione della riserva è il cosiddetto “Fungo di Malta” una piata molto rara che in Italia cresce solo in alcune zone come Trapani, Marsala, sulle coste della Sardegna e in Basilicata.
Le saline di Trapani e Paceco sono un importantissimo luogo di sosta per diversi uccelli migratori tra i quali: fenicotteri, spatole, aironi bianchi maggiori, garzette, falchi di palude, limicoli, avocette ed altri. L’avocetta è diventato il simbolo dell’intera riserva.
Riserva Naturale Bosco di Alcamo
La Riserva naturale del Bosco di Alcamo si trova sulla cima del monte Bonifato, un complesso calcareo di 825 metri di altezza. È stata istituita nel 1984 e dopo tre anni fu affidata alla gestione della Provincia di Trapani. Questo bosco si caratterizza per la presenza di conifere, pini, cipressi, lecci e frassini tra i quali vivono indisturbati conigli, volpi, istrici, ricci, donnole, poiane, gheppi, barbagianni, civette e allocchi. Il sottobosco è caratterizzato da esemplari di peonia, acanto, ferula, ampelodesma, ranucolo, valeriana, asfodelo, ginestrino comune e purpureo, lentisco, palma, pungitopo ed euforbia. Oltre tutta la natura che si può trovare in questa riserva e oltre tutta la bellezza che questa può mostrarci ci sono anche dei fantastici panorami.
Riserva Naturale Foce del Belice
La Riserva Naturale della Foce del Belice è stata istituita nel 1984 e si trova nei comuni di Castelveterano e Menfi nella costa meridionale dell’isola siciliana. In questa riserva è possibile trovare diversi ambienti: le dune, la foce del fiume e la macchia mediterranea. È in questa zona che si trova il litorale più bello di tutta l’isola con sabbie finissime tra Marinella di Selinunte e Porto Palo.
Questa riserva prende il nome dal fiume Belice che è uno dei più importanti della provincia di Trapani. Questo fiume prende il nome da un antico castello arabo che sorgeva sulla confluenza tra Belice sinistro e quello destro. Un tempo questo fiume era navigabile ed era considerato una delle maggiori vie di comunicazione tra l’interno e la costa. Certamente questo è un paesaggio meraviglioso con coste scolpite e levigate e piccole dune.
La vegetazione che caratterizza questi posti è formata da: gigli marini, zigoli, acacie, santoline, tamarici, erba medica marina e papaveri cornuti.
Lungo le spiagge è possibile trovare il fiordaliso mentre lungo la foce del fiume troviamo giunco pungente, lisca maggiore, zigoli e larici. Gli animali che vivono in questa zona sono diversi a seconda degli ambienti. Lungo le spiagge troviamo la tartaruga marina, tra le dune vivono gli antropodi, lungo la foce è facile trovare il Fratino, le Folaghe, la Gallinella d’acqua, il beccamoscio, la Cannaiola, aironi, gabbiani e Martin pescatore.
Tra i rettili possiamo annoverare Ramarro, lucertola e la biscia dal collare. Questa Riserva riesce a conciliare diverse passioni e diversi interessi ideale per tutti.
Riserva Naturale Grotta di Santa Ninfa
La riserva di Grotta Santa Ninfa è un complesso speleologico formato da un sistema di grotte comunicanti.
È gestita da Legambiente ed è stata istituita nel 1996. La riserva si trova nei comuni di Santa Ninfa e Gibellina su un altopiano caratterizzato da diverse cavità sotterranee. La riserva naturale comprende la grotta di maggior estensione costituita da una cavità prevalentemente orizzontale che si compone di meandri e galleria. Questi spazi anticamente erano completamente invasi dall’acqua. Questa grotta è molto interessante dal punto di vista speleologico e presenta diverse cortine, stalattiti, infiorescenze parietali e pisoliti. All’interno di questa grotta è possibile visitare la necropoli, di origine protostorica, il Biviere e il torrente del Biviere. La fauna di questo posto è prevalentemente cavernicola.
Riserve Naturali di Preola e Gorghi Tondi
La Riserva Naturale di Preola e Gorghi Tondi è stata istituita nel 1998 ed è gestita dal WWF.
Si trova nel comune di Mazara del Vallo ed è formata da quattro laghi di origine carsica il lago Preola, Gorgo Alto, Gorgo Medio e Gorgo Basso che presentano una vegetazione bassa e tipicamente lacustre che fa da riparo agli uccelli migratori che vi sostano. La palma nana, la quercia calliprina e il lentisco costituiscono la flora della riserva mentre ramarri, testuggini palustri, folaghe, tuffetti, anatre selvatiche, aironi, usignoli e numerosi rapaci costituiscono la fauna. Per visitare questa zona sono stati predisposti due sentieri uno che porta alla scoperta di Preola e l’altro di Gorgo Basso.