Riserve Naturali di Siracusa

Riserve Naturali di Siracusa

Itinerario delle Riserve Naturali di Siracusa

Città di grande fascino e splendore Siracusa oltre la storia, il mare e il sole regala anche altro. Con le sue otto riserve naturali la provincia siracusana offre squarci di natura incontaminata e splendente.

Cavagrande del Cassibile, Pantalica, Oasi faunistica di Vendicari, Villasmundo S. Alfio, Fiume Ciane e Saline, Grotta Monello, Grotta Palombara e Saline di Priolo sono piccole meraviglie dove è possibile ammirare la bellezza della natura che si dipana tra rocce e sassi, tra alberi e piante.

Riserva Naturale di Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cava Grande

Cavagrande del Cassibile

Tra i comuni di Noto, Avola e Siracusa si estende la Riserva Naturale di Cavagrande del Cassibile un basso altopiano con rocce calcaree che fanno da cornice al fiume Cassibile. Le cave sono state scavate nel corso del tempo dallo stesso fiume che ha dato vita a meravigliosi spettacoli e in particolar modo alla Cava Grande che è lunga 10 chilometri e profonda 250 metri. Un grande Canyon dove le meraviglie della natura si lasciano osservare imperturbabili. Durante il paleolitico questa zona fu anche abitata, difatti sulle pareti sono state ritrovate diverse tombe rupestri a grotticella risalenti al X secolo a. C. La Riserva è stata istituita nel 1984 ed è gestita dall’Azienda Foreste che ha organizzato numerosi sentieri.

Cavagrande del Cassibile

I sentieri permettono di visitare diversi punti della riserva e sono organizzati in modo da poter dare la possibilità a tutti, a chi ama passeggiare lentamente e lasciarsi trasportare dall’atmosfera, a chi è appassionato di trekking e ama lavorare duramente per poi godersi lo spettacolo, a chi ama l’archeologia e a chi semplicemente ama la natura. Questo è il regno del platano orientale che è tipico dell’Europa sud-orientale ma per parlare della flora urge fare una distinzione tra quella dell’altopiano, quella dei costoni e quella presente nel fondovalle. L’altopiano si caratterizza per la presenza della gariga, arbusti nani, spinaporci, timo, rosmarino, erica, castagnola, orchidea italica, giaggiolo siciliano, lentisco, mirto, terebindo e alaterno.

Lungo i costoni è possibile trovare numerosi boschi la maggior parte dei quali sono di leccio ma anche di frassino, roverella, terebindo e olmo. Sui costoni è possibile trovare anche scabiosa di creta, elicrisio, tracheali, bocca di leone e putoria. Il fondovalle si caratterizza per la presenza di foreste igrofile. Le essenze arboree sono il Platano e il salice. Il sottobosco è caratterizzato da vite nera, oleandro, vite comune, ruta caprina, rovi, aristolochia, rabbia selvatica, mirto, biancospino, edera spinosa, vitalba e rosa di San Giovanni.

Per i più appassionati è utile menzionare anche la vegetazione acquatica che è caratterizzata dalla Zannichellia. Tra la vegetazione erbacea annoveriamo: zigolo comune, cardo cretese, garofanino minore, caglio tardivo, salcerella comune, sedano d’acqua, iris giallo, lisca a foglie strette, cannuccia di palude, giunco e festuca. Trovano qui il loro habitat naturale libellule e farfalle, biacco e cervone, ramarro e vipera, ghiro e volpe rossa, pipistrelli, colombaccio, tortora, pettirosso, merlo, cince, cuculo e per la fauna marina bisce, pesci, rospi, rane, granchi e merli acquaioli.

Pantalica

Tra i comuni di Sortino, Ferla, Cassaro, Buscemi e Palzzolo Acreide si estende la Riserva Naturale di Pantalica istituita nell’anno 1997. Questa riserva si estende nella Valle dell’Anapo un fiume limpido e fresco il cui nome, che deriva dal greco, significa invisibile. Il fiume nasce nel territorio di Palazzolo Acreide, sul Monte Lauro. L’Anapo lungo il suo percorso ha creato diversi canyon che prendono il nome di Gole di Pantalica.

Nel territorio di questa riserva è interessante anche visitare la necropoli di Pantalica che è una delle più estese del Mediterraneo con più di mille tombe distribuite sulla parete rocciosa. La flora è caratterizzata da platani orientali, pioppi neri e bianchi, salici ed un ricco sottobosco. Durante il periodo primaverile la riserva si colora con le fioriture di iris, crochi, asfodeli e orchidee selvatiche.

Tanti sono i mammiferi che si aggirano in questi luoghi, come la volpe, i conigli, le donnole, le martore, gli istrici e tanti uccelli tra i quali: falco pellegrino, poiana, aquila del Bonelli, nibbio reale, merlo acquaiolo e codibugnolo. Tra i rettili troviamo il colubro leopardiano e tra gli insetti la libellula nera. Nelle acque del fiume vivono la trota fario, la rana, la trota siciliana e i gamberetti di fiume. Le acque del torrente sono anche abitate dal granchio di fiume e dal discoglosso dipinto. La riserva è stata organizzata in sentieri attraverso i quali è possibile visitarla interamente.

Oasi faunistica di Vendicari

L’oasi faunistica di Vendicari è una delle riserve più importanti dell’intera Sicilia e non solo, difatti la sua fama è internazionale. È stata inaugurata nel 2004 ed è gestita dall’Azienda Foreste che ha creato diversi sentieri attraverso i quali poter visitare la Riserva, interessante dal punto di vista naturalistico, archeologico e storico.

Oasi faunistica di Vendicari

Gli uccelli che fanno meta in questi posti sono diversi e sono: aironi, fenicotteri rosa, cigni, spatole, fratini, gallinelle d’acqua, porciglioni, cannaiole, tuffetti, gabbiani rosei, volpoche e mignattai. La splendente macchia mediterranea, che caratterizza questo posto, accoglie rospi, serpenti, volpi, tartarughe, biacchi, donnole, volpi, istrici, ricci e pipistrelli. Come già detto questa riserva è molto importante anche dal punto di vista archeologico difatti sono numerosi i luoghi di culto, catacombe e necropoli che è possibile visitare. Nella zona è presente anche un vecchio edificio, nel quale un tempo si trovava una tonnara attiva nel ‘700 fino alla seconda guerra mondiale, e la torre Bafatu, una costruzione del XVIII secolo.

Villasmundo S. Alfio

La Riserva Naturale di Villasmundo S. Alfio è stata istituita nel 1998 ed è gestita della CUTGANA. Questa riserva è formata da due valli fluviali che sono separate da un altopiano. Le due valli sono chiamate cave e sono quella del torrente Belluzza e quella del torrente Cugno di Rio.

I boschi di questa zona sono formati per la maggior parte da querce caducifoglie e lecci ma possiamo annoverare anche: Mirto, Carrubo, Calicotome, Biancospino, Rosa sempreverde, Clematide e Salsapariglia. Una rarissima specie endemica esclusiva degli Iblei è l’Urtica rupestris ed un altro raro endemismo siculo è la Cymbalaria pubescens che sono presenti in questi posti. Nelle zone più aperte, spicca lo Spinaporci e i cespugli di Timo.

Per la fauna sono presenti: Riccio, l’Istrice, la Volpe, la Donnola, la Martora, il Biacco maggiore, la Rana esculenta, il Ramarro, l’endemica Lucertola siciliana, il Gongilo, e il raro Colubro leopardino. L’avifauna presenta specie comuni insieme a specie più interessanti come l’Averla capirossa, la Coturnice sicula e, tra i rapaci, la Poiana, il Gheppio e l’Aallocco. La grotta Villasmundo si trova nella parte bassa del torrente Cugno Rio e si sviluppa per due chilometri. Le sue pareti sono formate da concrezioni di calcio. È una grotta attiva difatti al suo interno vi scorre un corso d’acqua e che finisce in un piccolo lago. La grotta Alfio è molto più piccola e dall’ingresso si può raggiungere e ammirare un sistema sotterraneo.

Fiume Ciane e Saline

La Riserva di Fiume Ciane e Saline è stata istituita nel 1984 ed è gestita dalla Provincia di Siracusa. Fu istituita a tutela del papiro che cresce lungo il corso del fiume Ciane. Le acque del fiume sono particolarmente fredde e molto limpide ed ospitano le ultime specie di trote autoctone. Le saline, a breve distanza, sono formate da un ambiente palustre ideale per l’attività dell’estrazione del sale.

Queste saline sono state attive dal ‘600 fino agli anni ’80 e hanno rappresentato un’importantissima fonte economica. Questa zona è frequentata da moltissimi uccelli migratori. Per la scoperta di questa riserva è consigliabile seguire l’itinerario naturalistico del Ciane-Saline che porta alla fonte del fiume dove la sorgente è di un azzurro intenso, da cui il fiume prende il nome, Cyanòs.

Grotta Monello

La Riserva di Grotta Monello è stata istituita nel 1998 ed è gestita dalla CUTGANA. Questa grotta fu scoperta casualmente grazie al crollo del terreno che ne ostruiva l’entrata. All’interno la grotta è caratterizzata per la presenza massiccia di stalattiti e stalagmiti, principale motivo per il quale si è deciso a favore della tutela. Habitat ideale per diversi invertebrati: pseudoscorpioni Chtonius multidentatus Beier e Roncus siculus Beier, dell’isopode Armadillium lagrecai Vandel e del diplopode Sicilmeris dionysii Strasser.

Tra i vertebrati il chirottero Rhinolophus ferrumequinum ferrumequinum (Schreiber). Tra gli uccelli la Coturnice sicula e il Corvo imperiale mentre tra i rettili il Colubro leopardino e la Testuggine di Hermann. Tra i Mammiferi la Martora e l’istrice. La flora è caratterizzata da Euforbia, lecceta e le colture più rappresentative sono l’ulivo, i mandorli, i carrubi, l’acanto e il crisantemo giallo.

Grotta Palombara

La Riserva Naturale di Grotta Palombara è stata istituita nel 1998 al fine di tutelare una delle più importanti grotte di origine carsica dell’intera Sicilia. questa grotta è molto profonda è presenta un insieme di cavità. È gestita, fin dall’anno della sua istituzione, dal CUTGANA. Si sviluppa per circa 800 metri e l’ingresso è costituito da una profonda voragine. Una volta dentro bisogna procedere tramite corde e scalette speleologiche. Bisogna superare stretti cunicoli e piccole fessure prima di arrivare alla “Sala dei Vasi” chiamata così per il ritrovamento di due vasi.

Dalla Sala dei Vasi è possibile accedere alla “Sala del Guano” all’interno della quale vivono numerosissimi pipistrelli. Da questa sala partono due cunicoli denominati “Ramo del Geode” e “Ramo del Laghetto”. La fauna di questa grotta è caratterizzata da invertebrati e vertebrati quali Lucertola siciliana, il Ramarro occidentale, il Biacco maggiore, il Gheppio e il Falco pellegrino. Di particolare interesse anche lo pseudo scorpione Roncus siculus, i pipistrelli Vespertilio maggiore, il Miniottero e il Rinolofo. La flora è costituita da gariga, Ogliastro, Alaterno, Mirto e Calicotome.

Saline di Priolo

La riserva Naturale delle Saline di Priolo è stata istituita nel 2000 ed è gestita dalla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli).
Questa riserva si estende per 50 ettari e si trova al centro di uno dei più vasti poli petrolchimici d’Europa, una posizione abbastanza anomala ma che rispecchia la volontà di salvare un territorio troppo maltrattato. È una piccola oasi al centro delle ciminiere ed è qui che si trovano numerose specie di uccelli, circa 237. Termina qui il nostro viaggio alla scoperta delle meraviglie naturali della provincia di Siracusa, un viaggio che ci ha portato in giro tra torrenti, ruscelli, costoni, rocce e verde.

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