Sito Archeologico Selinunte
(greco Selinos, latino Selinus)
Città greca sulla costa sud-occidentale della Sicilia. Antica Polis fondata nel VII secolo a.c. dai Dori.
Fu totalmente distrutta nei suoi edifici templari dai cartaginesi. Successivamente ricostruita da coloni greci e punici. Emocrate temendo la conquista da parte dei romani tentò di riorganizzarla. Nel 250 a.c. i Romani dopo aver vinto la prima guerra punica la conquistarono per poi distruggerla definitivamente per la seconda volta.
Ebbe una vita breve circa 200 anni e nonostante ciò la popolazione crebbe fino a raggiungere 100.000 abitanti.
In epoca Altomedievale i pochi resti architettonici, furono ulteriormente devastati da un grave sisma e solo nella prima metà dell’Ottocento ebbero inizio i primi lavori di scavo ad opera di due architetti inglesi i quali ne scoprirono alcuni elementi architettonici. Recentemente la zona archeologica è stata definitivamente sistemata costituendo un parco e allestendo l’Antiquarium. Il parco archeologico di Selinunte è oggi considerato il più ampio ed imponente d’Europa: si estende per 1740 km quadrati e comprende numerosi templi, altari e santuari. A tutt’oggi gli scavi continuano, data la vastità della zona e parte della città antica, resta ancora sotto terra.
L’Acropoli
Si possono distinguere due periodi storico-architettonico dell’acropoli di Selinunte: il più antico, quello greco, databile dal VII al V sec a.C.; il successivo quello punico risalente al IV – III sec. a.C. L’Acropoli si presenta in forma regolare, ortogonale, strade che orientano da est-ovest incrociando l’arteria nord-sud. Quest’ultima parte non presenta forma ortogonale poiché costituiva un’area sacra denominata ”città degli dei”. I templi di Selinunte vengono indicati da lettere dell’alfabeto, essendo incerta l’attribuzione dei singoli templi alle varie divinità e ai riti ad esse dedicati.
All’interno dell’acropoli esattamente verso ovest, sorgono quattro templi:
Tempio A e O
Il tempio A e il tempio O erano identici. Molti studiosi attribuiscono i medesimi, a due fratelli ovvero Castore e Polluce, figli di Leda. Polluce ricevette dal padre (Giove) il dono dell’immortalità e dato l’infinito affetto che legava i due fratelli e che sarebbero vissuti insieme, Giove stabilì che sarebbero stati trasformati in due astri che nello zodiaco si chiamano “gemelli”.
Tempio C
Fu costruito intorno al 580 a.C. E’ il più grandioso dell’acropoli. La base su cui si ergeva si elevava su quattro gradini. L’edificio è periptero esastilo(tempio con sei colonne nel frontale lungo 63,70 metri e largo 24 metri)la cella, (parte interna e centrale del tempio col simulacro del dio) di 41,53 X 10,40 metri, era preceduta da un pronao chiuso (vano porticato antitante l’ingresso della cella del tempio). e terminava con l’adito; (genericamente, luogo impenetrabile, riservato ai sacerdoti; parte di fondo o ambiente separato),dinanzi al pronao stavano quattro colonne in linea con quelle della facciata. Quest’ultima soluzione architettonica è tipica dei templi selinuntini ma si riscontra anche a Poseidonia, Locri, Corfù e Cirene.
Tempio D
Costruito intorno al 560 a. C., mantiene in gran parte le stesse caratteristiche del tempio C. è in ordine cronologico, il secondo tempio dell’acropoli, Non si sa bene a chi sia dedicato il tempio D: alcuni lo attribuiscono a Giove Agoreo, altri ad Afrodite altri ancora ad Atena. mentre su una collina a est, ne sorgono altri tre: (G, F, E) I tre templi sono la testimonianza dell’ “ansia costruttiva di questa città commerciale” (Berwe- Gruben, op. cit.), che scaturisce, più che dalla sua fedeltà religiosa, dal forte spirito di imitazione tipico della civiltà greca.
Tempio E
Finalmente l’architettura templare selinuntina raggiunge il pieno classicismo, con le sue proporzioni aggraziate, la forte attenzione per la precisione simmetrica e la regolare organicità fra le parti. Il tempio E il più recente dei templi di Selinunte, innalzato tra il 465 e il 450 a.C.
Tempio F
Fu costruito immediatamente dopo il tempio il tempio C , l’intero basamento, come in quasi tutti i templi di Selinunte, era costituito da quattro gradini è posto al centro dei templi G ed E della collina est di Selinunte ed è stato costruito intorno al 530 a.C come si capisce dalla forma particolarmente allungata del suo naos. Un’altra caratteristica veramente insolita di questo tempio è che gli spazi tra una colonna e l’altra della peristasi erano chiusi da sottili lastre di pietra, alta 4,50 m e spessa 0,37 m, che assicuravano la segretezza delle cerimonie religiose, che si svolgevano nei portici attorno al secos. Molti storici attribuiscono il tempio F ad Atena, figlia prediletta di Zeus e divinità guerriera, saggia e prudente.
Tempio G
Per le sue caratteristiche imponenti trova similitudine al tempio di Zeus (Giove) Olimpo di Agrigento. Il Tempio G, dedicato a Zeus, oggi completamente in rovina, era uno dei più estesi dell’antichità: realizzato a più riprese, subendo un continuo processo di modifiche, tant’è che e la facciata est ebbe caratteri più arcaici rispetto a quella di ovest, eseguita in età classica. Il tempio G, a causa della sua immensa grandezza, non fu mai terminato. Venne ricostruita una delle colonne, che si erge sola sulle rovine, denominata “fuso della vecchia”.