Musei di Siracusa

Musei di Siracusa

Musei Siracusa

Nella meravigliosa Siracusa storia, arte e cultura si incontrano in meravigliosi luoghi da visitare e da vivere, da vedere e da sentire. Una passeggiata nel passato per rivivere emozioni antiche e comprendere quello che c’era un tempo e che ha dato vita al meraviglioso presente di una delle provincie siciliane più belle.
Area Archeologica Castello Eurialo, Area Archeologica di Akrai, Area Archeologica e Antiquarium di Megara Hyblea, Area Archeologica e Villa del Tellaro, Casa Museo Regionale Antonio Uccello, Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, Museo Archeologico Regionale di Lentini, Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi e Percorso Ipogeico di Piazza Duomo, un intenso percorso tra le bellezze ereditate dal tempo.

Area Archeologica Castello Eurialo

ll Castello Eurialo è un elemento importante, testimonianza della massima fortificazione della città di Siracusa e prende il nome da Euryelo (testa di chiodo). Il Castello Eurialo fu voluto da Dionisio I, tiranno di Siracusa, e fu costruito (tra il 402 e il 397 a. C.) sul punto più alto della città (120 m s.l.m.) a circa sette chilometri da Siracusa. Era un’imponente opera militare che aveva il preciso scopo di proteggere la città dai possibili attacchi.

L’ingresso del castello è protetto da tre profondi fossati, seguiti da un recinto e un mastio a forma trapezoidale difeso da cinque grandi torri.
Una costruzione con elementi strategici che avrebbero dovuto cogliere di sorprendere gli eventuali aggressori.
All’interno del castello si trovano diversi ambienti di servizio per i soldati, come le cucine, gli alloggi e le cisterne.

Area Archeologica di Akrai

La città di Akrai, si trova a sud di Palazzolo Akreide, ed è la più antioca delle subcolonie di Siracusa fondata, secondo fonti storiche 70 anni dopo la fondazione della madrepatria. Si trova nella parte più occidentale dall’altopiano tra le due valli del Tellaro a sud e dell’Anapo.

Occupava un posto strategico per consentire il controllo dell’entroterra e l’impianto urbano sembra aver avuto tre fasi di costruzione, di età arcaica, di età ellenistica e di età romana. Ad ovest della platea si trova una piazza, pavimentata, mentre sul lato est costeggiava la scena del teatro che era quindi inserito nello schema urbano.
Il teatro fu scoperto nel 1824 da G. Judica.

Area Archeologica e Villa Romana del Tellaro

L’area archeologica e la Villa Romana del Tellaro furono scoperte in seguito a degli scavi clandestini del 1971.
Si trovano su una bassa sopraelevazione del suolo, sotto una masseria dell’età sette-ottocentesca.

Il lavoro di riscoperta durò più di un ventennio e ha ridato alla luce il corpo centrale del complesso antico, organizzato intorno a un peristilio di circa 20 metri di lato, circondato da ambienti abitativi localizzati sui lati nord e sud, mentre nei lati est ed ovest la costruzione della masseria ha quasi totalmente distrutto (ovest) o gravemente danneggiato (est) le strutture murarie antiche. Nella parte anteriore si trova il portico intatto per 15 metri di lunghezza per m 3,70 di larghezza e presenta un pavimento a mosaico con eleganti festoni di alloro formanti medaglioni circolari che delimitano ottagoni a lati curvi. L’ambiente nella parte più orientale, presenta un lacunoso pavimento a mosaico con la rappresentazione centrale della scena del riscatto del corpo di Ettore con la figura di Ulisse, Achille e Diomede da una parte e i Troiani con Priamo dall’altra, figure queste ultime non conservate.

Casa Museo Regionale Antonino Uccello

La casa Museo Ragionale Antonino Uccello fu creata dallo stesso poeta e antropologo a Canicatti Bagni in provincia di Siracusa.
A venti anni Uccello, maetsro di scuola emigrò in Brianza e sviluppò un intenso interesse per il folklore e le tradizioni della sua abbandonata isola.
La sua opera iniziò durante i brevi soggiorni estivi in Sicilia, quando cominciava a raccogliere materiale per “raccontare” la sua terra.

Un uomo consapevole dei veloci cambiamenti sociali, economici e produttivi della Sicilia del dopoguerra, si impegnò in numerose campagne di ricerca con la collaborazione della moglie Anna Caligiore. Il loro obbiettivo era quello di documentare e acquisire tutto ciò che fosse legato alla cultura popolare del suo territorio: usi, tradizioni, oggetti, costumi, musiche, racconti, testimonianze, immagini. Una casa sempre piena di continue collezioni, mostre, manifestazioni, legate al territorio e a particolari momenti della vita civile e sociale.

Galleria Regionale di Palazzo Bellomo

La Galleria Regionale di Palazzo Bellomo si trova accanto alla chiesa di S. Benedetto, nel centro storico di Ortigia. Questo museo si trova all’interno di un edificio di età sveva, poi trasformato ed ampliato nel XV secolo dalla famiglia Bellomo, tra le più potenti di Siracusa nel ’400, che lo elessero a loro residenza. Nel 1725 il palazzo venne ceduto al monastero di S. Benedetto e collegato in un unico complesso architettonico all’attiguo Palazzo Parisio. Nel 1948 fu inaugurata la Galleria, all’interno della quale sono illustrati gli sviluppo della cultura figurativa a Siracusa e più in generale nell’area sud-orientale della Sicilia, con particolare attenzione alla produzione pittorica e alle arti decorative. Parte di tali collezioni proveniva da chiese e conventi della Sicilia sud-orientale a seguito della soppressione degli ordini religiosi (1866).

Museo Archeologico Regionale di Lentini

Il Museo Archeologico Regionale di Lentini è destinato ad illustrare ai posteri le prime grandi scoperte che furono fatte nel territorio di Lentinoi. Tutta la storia e le tradizioni del territorio di questa città siciliana, dalla preistoria all’età medievale, un excursus unico, fatto con materiali provenienti dall’antica città e dai principali siti archeologici del comprensorio.

Percorso Ipogeico di Piazza Duomo

Il Percorso Ipogeico di Piazza Duomo è un percorso sotterraneo che unisce la piazza con le mura della Marina e scompone di una galleria principale, da cui si dipanano alcune gallerie minori, una delle quali si ricongiunge alla grande cisterna del palazzo Arcivescovile. Fu costruita dal Vescovo Paolo Faraone (1619- 1629), ed ebbe ruolo essenziale non solo per il rifornimento idrico del Palazzo Arcivescovile, ma per l’intera Ortigia, grazie alla sua cisterna. Nel percorso è possibile ammirare i resti di altri pozzi o antiche cisterne, intercettate e distrutte durante i lavori di scavo delle gallerie. Un primo nucleo di gallerie è legato alla presenza di una precedente cava ubicata in Piazza Duomo e ricordata nel XVIII secolo poiché, da essa era stata tratta la pietra per la costruzione della facciata della Cattedrale.

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