Castello del Santissimo Salvatore
Il Castello del Santissimo Salvatore si trova in Via San Ranieri a Messina.
Fu fatto costruire da Carlo V nel 1540 circa, nei pressi del porto, dove un tempo era sita l’antica sede dell’Archimandritato del Santissimo Salvatore. All’estremità del castello si trova la torre “Campana” sulla quale si trova una stele di 60 metri di altezza, che sorregge una grande statua benedicente in bronzo dorato della Madonna della Lettera (alta 6 metri), opera di Tore Calabrò. Nel 1934, per volere di Papa Pio XI, la stele fu illuminata. Si ipotizza che la torre sia stata eretta nel 1081 per rafforzare la difesa della città. Nel 1282 la torre normanna resiste all’assedio degli angioini.
Nel 1549 l’esplosione della polveriera del forte cinquecentesco causò seri danni all’intero castello al quale furono aggiunte, nel XVII secolo, altre fortificazioni. Nei secoli successivi due terremoti, nel 1783 e nel 1908, si abbatterono sulle fabbriche del castello con inaudita violenza e causano danni irreparabili. Il terremoto del 1908, seguito da relativo maremoto, decreta il definitivo abbattimento delle mura interne al porto nell’anno successivo.
La fortezza ha pianta poligonale, che si adatta alla conformazione naturale della penisola di San Ranieri, culminando in un bastione semicilindrico noto con il nome di “Forte Campana”. Al bastione si accede tramite un portale bugnato dopo il quale si trova un salone coperto da volte a botte.
In fondo al salone si può osservare ciò che resta dell’antica Torre di S. Anna (inglobata all’interno delle fortificazioni cinquecentesche).
Dal salone si può accedere ad una rampa di scale che si biforca poco dopo in altrettante rampe, che conducono in due vani mediani.
Continuando a salire si raggiunge un terrazzamento sul quale ci sono delle casematte strombate, che un tempo ospitavano considerevoli bocche di fuoco. Al di sopra di queste casematte si trova un secondo terrazzamento. Tutto ciò è stato costruito in pietrame, blocchi di calcare e frammenti di laterizi, tenuti insieme da malta in notevole quantità.
Attraverso un portale del XVII secolo si può accedere alle fortificazioni cinquecentesche e si può notare un altro baluardo che assicurava la difesa dell’ingresso. Oltrepassando questo baluardo si trova un muro perimetrale (si tratta della cortina muraria esterna, quella interna è andata perduta nel terremoto del 1908), dove si trovano degli ambienti coperti a volta e sopraelevati rispetto al piano di campagna. Questo lungo bastione collega il baluardo triangolare, che difende l’ingresso, con il baluardo semicilindrico, che occupa l’estremità della penisola. Inoltre le lunghe cortine murarie un tempo ospitavano due ulteriori bastioni di forma pentagonale, dei quali oggi sopravvive solo quello che si addossa al muro perimetrale esterno. Castello del Santissimo Salvatore, un altro pezzo di storia da non perdere.