Maccù di Fave

Maccù di Fave

La ricetta che vi proporrò oggi non incontrerà il gusto di tutti, sebbene la coltivazione del legume utilizzato nella preparazione della pietanza sia alquanto diffusa non solo in Sicilia ma in tutta la penisola italica.

Quest’oggi prepareremo il Maccù di favi, sostanzioso piatto di origine contadina preparato con fave secche sgusciate, lasciate cuocere così a lungo che una volta schiacciate acquistano la consistenza di una densa purea.

Il Maccù, il cui nome deriva dal termine tardo latino “maccare” che in dialetto si trasforma in “ammaccare”, ovvero schiacciare, è originario del ragusano, ma la sua preparazione si è diffusa in tutto il territorio siciliano (a Catania viene chiamato Maccù virdi, nel palermitano maccù faviani e viene spesso lasciato raffreddare e poi tagliato a fette e fritto a mo di panella), non senza però qualche variazione, e nel siracusano è addirittura diventato il piatto tipico per la festa di San Giuseppe.

Io vi proporrò la ricetta base del maccù che potrete poi arricchire con la pasta, nello specifico spaghettini spezzati!

Ricetta Maccù di Fave

Piatto tipico della cucina siciliana

Ingredienti per 6 persone

  • 500 gr di fave secche (da ammollare in acqua fredda per almeno 10 ore)
  • olio d’oliva
  • sale
  • pepe
  • sedano
  • cipolla
  • aglio
  • semi di finocchietto

Preparazione del Maccù di Fave

Lavare bene le fave già ammorbidite, tagliare la cipolla ed il sedano in piccoli pezzetti e soffriggere in una pentola. Aggiungere i semi di finocchietto e l’aglio.

Versare le fave e ricoprire di acqua calda. Far cuocere sino a quando si otterrà una crema.

Si può usare come condimento per la pasta, come minestra accompagnata da verdure come la borragine o con crostini di pane. Servire sempre con un pò d’olio d’oliva crudo. Quando sono reperibili decorare con finocchietto fresco. Aggiungendo un pò d’acqua calda si può ingentilire la consistenza.

Perchè il Maccù si mangia il 2 Novembre?

Le fave sono un legume di origine mediorientale, che nel corso dei secoli non son riuscite a sottrarsi ad una serie di credenze bizzarre: nell’antica Grecia erano considerate il cibo dei morti e per questo ritenute impure e Pitagora vietava ai suoi discepoli non solo di mangiarle ma anche di avvicinarvisi, per questo motivo è divenuta convenzione preparare per il 2 novembre, giorno dedicato ai defunti, piatti tradizionali a base di fave; al contrario Aristofane credeva che le fave, cibo preferito da Ercole, avessero invece un potere altamente afrodisiaco.

Se amate consumare le fave fresche, quando le acquistate controllate non solo che la qualità sia buona, ma che almeno in un baccello ve ne siano contenute sette, secondo lcredenze popolari, avrete la fortuna dalla vostra parte per un bel po’ di giorni!

Curiosità sul Maccù

Vi lascio con un’ ultima curiosità, il maccù è talmente famoso in terra siciliana che alle tante sagre dedicate alle fave si aggiunge anche quella dedicata specificatamente al maccù: è la Sagra del Maccu di Raffadali in provincia di Agrigento che si tiene ogni anno nel mese di ottobre. Che dire di più buon maccù a tutti!

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