I Ricci di Mandorle

I Ricci di Mandorle

Le mandorle sono spesso utilizzate in Sicilia nella preparazione di piatti dolci e salati, probabilmente perché sono un ingrediente da sempre coltivato in tutta la regione.

Oggi voglio raccontarvi di una particolare ricetta, resa famosa nel mondo da un romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa prima e da un film di Luchino Visconti poi, e conosciuta con il nome di Ricci del Gattopardo.

La ricetta di questi dolcetti, inseriti fra i 239 prodotti “Tipici” della trinacria ed originariamente chiamati biscotti ricci, è stata tramandata di generazioni in generazioni, ed ancora oggi questi squisiti pasticcini secchi vengono preparati dalle suore del monastero di clausura del SS. Rosario di Palma di Montechiaro, nei pressi di Agrigento, dalle pasticcerie e dalle donne siciliane, utilizzando ingredienti semplici e genuini come le mandorle agrigentine e lo zucchero.

La preparazione dei Ricci del Gattopardo non è particolarmente complicata, ma ciò che li rende così buoni è l’indiscussa qualità degli ingredienti utilizzati dai siciliani per la loro produzione.

Se deciderete di provare a ricreare il sapore sopraffino dei mandorlati che facevano gola al Principe di Salina, dovete scegliere con cura le mandorle, e se ne avete la possibilità acquistate un prodotto di origine se non proprio siciliana, perlomeno italiana.

Per essere sicuro di scrivere la ricetta originale, l’ho tratta da un libro di Mary Taylor Simeti, intitolato proprio “La tavola del Gattopardo”.

Ingredienti per cucinare i Biscotti Ricci o Ricci del Gattopardo

  • gr. 350 Farina
  • 400 gr di Mandorle Agrigentine prive della buccia
  • 400 gr di Zucchero
  • 4 Bianchi d’uovo
  • la buccia Grattugiata di mezzo limone
  • 5 gr di Cannella in polvere
  • ½ Cucchiaio di Farina e poco Burro (o olio di semi) per preparare le teglie

PREPARAZIONE: Per far si che l’olio delle mandorle venga assorbito e che non si impastino, mettete in un mixer o tritatutto elettrico le mandorle con lo zucchero e continuate a sminuzzare sino a quando non avrete ottenuto una farina abbastanza fine. Aggiungete quindi alla farina di mandorle e zucchero la buccia di limone e la cannella, e mescolate bene. In una coppa montate a neve i bianchi d’uovo e incorporateli con delicatezza alla farina, cercando di non “montarli”. Lavorate l’impasto sino a quando non avrà raggiunto una consistenza ottimale, ne troppo duro, ne troppo morbido.

A questo punto imburrate ed infarinare due teglie da forno. Mettete l’impasto in una siringa da pasticciere o in un sac a poche utilizzando come beccuccio uno che sia dentellato e piuttosto largo.

Spremete sulle teglie delle strisce lunghe circa sette/otto centimetri, e cospargetele con zucchero semolato.

Cercate di lasciare fra un biscotto e l’altro, uno spazio di almeno uno o due centimetri.

Infornate i ricci a 180° per circa 15 minuti, o finché non saranno leggermente dorati.

Togliere i biscotti dalle teglie con una spatola prima che si raffreddino completamente.

Sono tantissime le ricette di dolcetti mandorlati provenienti dalla Sicilia, oltre ai Ricci del Gattopardo ci sono le paste secche guarnite con mandorle e ciliegie candite, i pasticcini a forma di frutta realizzati con la pasta reale, i dolci di marzapane, decine di torte, bellissime da vedersi e ancor più buona a mangiarsi! Questo non è che un piccolo assaggio della ghiottissima pasticceria isolana e cercherò col tempo di aiutarvi a scoprire non solo le ricette, ma anche piccole curiosità sulla loro nascita ed evoluzione.

I Ricci del Gattopardo possono essere conservati in contenitori ermetici o in sacchetti per alimenti, per più di un mese, mantenendo inalterato sapore e fragranza.

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