Tonnare in Sicilia

Tonnare in Sicilia

Le Tonnare in SiciliaLe Tonnare in Sicilia

Le origini del tonno e della pesca, in Sicilia, sono antichissime.

Una tradizione che risale fin al quaternario (circa due milioni di anni fa) quando la pesca era praticata in modo rozzo ed essenziale. Le varie popolazioni che si sono succedute nell’isola hanno, di volta in volta, migliorato e affinato le tecniche di pesca fino a farne un’attività primaria dell’economia marinara. I Fenici, a Cadice, avevano organizzato un centro marinaro, dove oltre la pesca si svolgeva anche la pulitura del pesce. La tradizione continuò con i greci e i bizantini e gli arabi diedero, alla pesca, quel tocco di perfezionamento con l’istallazione delle reti fisse in mare collocandole in modo che il tonno fosse guidato attraverso varie camere fino a quella finale. Questo sistema è quello che attualmente e viene utilizzato al fine di “imprigionare” i tonni e impedirne l’uscita.

Dopo qualche giorno si procede alla mattanza, ovvero le reti vengono sollevate a galla e i tonni vengono uccisi. La lavorazione continua sulla terra ferma, dove si trovano dei grossi capannoni che fungono da deposito e spazio per la lavorazione (sventramento, sezionamento, etc.).
Nel corso del tempo, in Sicilia, le tonnare si sono moltiplicate ed ampliate
. Le Tonnare rappresentano un pezzo di storia e di tradizione siciliana, raccontano delle fatiche dei pescatori, della vita divisa tra mare e terra.

Oggi le tonnare attive sono circa una decina:

La Tonnara di Favignana

Nell’arcipelago delle isole Egadi, nell’isola di Favignana, fonti storiche riferiscono della presenza di una tonnara fin dal XII secolo, dove si procedeva alla lavorazione del tonno sotto sale. Nel 1841 Vincenzo Florio introdusse un nuovo livello di lavorazione che rese la tonnara e l’attività della pesca più redditizia e funzionante. Il tonno non è più unicamente sotto sale ma comincia ad essere sott’olio e comincia il commercio e lo smistamento di questo prodotto.

L’aumento del pescato e delle lavorazioni richiede, di conseguenza, un aumento di forza lavoro.
Sono tantissimi gli uomini che cominciano a lavorare presso la tonnara di Favignana che si amplia sempre di più.

È composta da vari edifici così come la possiamo osservare tutt’oggi. La tonnara di Favignana ha subito anni di degrado e di abbandono e solo pochi anni fa è iniziato un processo di restauro e di recupero al fine di adattarlo ad attività culturali, turistiche, sportive ed artigianali.

La Tonnara di Capo Passero

Attualmente la Tonnara di Capo Passero è di proprietà del Cavaliere Pietro di Belmonte.
Rappresenta uno splendido monumento di archeologia industriale ed è situata all’estrema punta sud orientale della Sicilia.
Le sue origini possono stabilirsi durante il Medio Evo, ma nel 1750 cominciò la sua vera attività con Don Ottavio Nicolaci.

Restata chiusa e disattiva per tutto l’800 solo alla fine dello stesso secolo venne riaperta da Don Pietro Bruno di Belmonte e restata attiva fino al 1969. La tonnara nel corso del tempo ha subito ampliamenti e modifiche affinchè si adattasse alla mole di lavoro e di persone che vi circolavano.

La Tonnara di fiume Noto ad Avola

La Tonnara di fiume Noto ad Avola appartiene attualmente alla famiglia Loreto.

La struttura ci parla di una storia fatta di lavoro e di sacrificio, di una fiorente economia marinara e del legame dei siciliani con mare. Oggi la Tonnara ospita un circolo nautico e presenta un buono stato di conservazione.

La struttura originaria era di 5000 mq, composta da una serie di magazzini e capannoni.
Accanto al complesso principale si trovava anche una Chiesa risalente al ‘700.

La Tonnara di San Giorgio

La tonnara di San Giorgio iniziò la sua attività sin dal 1407 ed è andata avanti fino agli inizi degli anni ’70.

Uno dei più importanti stabilimenti dell’intera isola, la tonnara di San Giorgio resta oggi a testimonianza della millenaria cultura marinara. Della struttura originaria restano soltanto l’impianto planimetrico e la volumetria. L’inattività dell’amministrazione messinese ha portato la tonnara ad un forte stato di degrado e alla scomparsa di molti reperti.

La Tonnara di Terrauzza

In provincia di Siracusa, la Tonnara di Terrauzza era proprietà del Venerabile Convento di San Francesco di Paola Di Siracusa che lo concesse alla famiglia Blanco quando ancora era in funzione.

Restano oggi solo alcuni ruderi.

La Tonnara di Bordonaro

Di origini medievali, la Tonnara di Bordonaro, entra a far parte, grazie alla presenza della torre, del circuito difensivo delle coste siciliane (per questo motivo subì delle modifiche). Nel corso dell’800 è iniziato, purtroppo, un lento ma inesorabile processo di abbandono che portarono la famiglia Bordonaro ad abbandonarla i primi del 900.

Nell’immediato dopo guerra la tonnara fu acquistata dalla famiglia Caputo La Vecchia che conservò l’aspetto e l’organizzazione originaria apportando solo alcune piccole modifiche. Gli ultimi trent’anni hanno visto la tonnara completamente abbandonata. Nel 1986 una violenta mareggiata ha provocato il crollo di una parte del marfaraggio.

Successivamente sono crollate una scala esterna e una parte del corpo residenziale. È solo da un paio di anni che è stato intrapreso un processo di recupero che vede la tonnara trasformata in uno spazio polifunzionale.

La Tonnara dell’Arenella

L’Arenella un tempo era un villaggio di pescatori ed oggi è un caratteristico borgo sulla costa nord-ovest di Palermo. Probabilmente le origini della tonnara risalgono al ‘300 e nell’800 Vincenzo Florio ne diventò il proprietario che commissionò, all’architetto Carlo Giachery, la trasformazione di parte della tonnara in abitazione.

Durante il corso della storia questa tonnara è stata spesso in conflitto con le vicine di Mondello e di Vergine Maria per questioni di distanze e di legislazione. Chiusa agli inizi del ‘900 a causa del cambiamento di rotta dei tonni.

La Tonnara dell’Orsa

Le sue origini risalgono ai primi del ‘300 e per ben cinque secoli la tonnara dell’Orsa è stata di proprietà del Monastero dei Benedettini. Nel 1560 venne ingrandita e restaurata e venne aggiunta una Torre che servì per avvistare potenziali nemici e quindi per difendere la tonnara da possibili attacchi. Oggi è possibile ammirare gran parte della struttura originaria e far un passo indietro ritrovandosi tra i pescatori all’opera. A causa della vicinanza di altre tonnare quella dell’Orsa non fu mai fortunata, i Benedettini la diedero in gestione a diversi privati che non ebbero mai fortuna.

Agli inizi del ‘900 è stata definitivamente abbandonata e alcuni anni fa è stata restaurata ma rischia di tornare nella dimenticanza e nell’oblio se non ci sarà qualcuno che si occupi attivamente del suo futuro.

La Tonnara di San Vito lo Capo

La Tonnara di San Vito lo Capo è situata all’estremità occidentale del golfo di Castellamare a ridosso di Monte Monaco, in quella parte di mare chiamata “del Secco”.

È difficile risalire all’anno di costruzione, anche se, le prime citazioni appaiono nel 1600. Inizialmente di proprietà del Monastero di Santa Rosalia nel 1872 viene acquistata da Vito Foderà di Castellamare del Golfo.
Con questo nuovo proprietario la tonnara cambia aspetto: viene costruito uno stabilimento per la lavorazione, viene ingrandito il caseggiato e costruito il giardino retrostante.

La tonnara conosce il periodo più redditizio fino al 1920 quando Foderà muore e la sua vedova l’affitta prima ai fratelli Plaja e poi Monticciolo.
Nel 1930 la tonnara viene acquistata definitivamente dai fratelli Plaja che non godranno mai dello splendore precedente. Nel 1965 sono costretti a chiudere. Lo stabilimento attualmente versa in stato di abbandono.

La Tonnara di Bonagia

La tonnara di Bonagia è tra e più antiche e pregevoli dell’intera Sicilia. Già in attività dalla metà del 1200 sotto il dominio degli Angioini. L’attuale costruzione non rispecchia quella originaria che nel 1624 fu distrutta da un attacco di pirati. Inizialmente la tonnara era di proprietà della Regia Corte di Napoli e solo nel 1638 passò al Barone Antonino Stella.

Sul finire del 1800, dopo un periodo di abbandono, la sua amministrazione venne assunta dall’Ospedale Fate Bene Fratelli di Palermo che lo ha venduto, nel 1923, alla Fenicia S.p.a. di Trapani. Ha funzionato fino a tempi recenti ed ha donato ai suoi proprietari molte soddisfazioni grazie alla ricca e buona pesca. A

ll’interno della tonnara si trova anche una Cappella del 1749. Nel 1996 il complesso è stato interamente ristrutturato ed è stato trasformato in un complesso alberghiero. Nell’antica torre si trova il Museo della Tonnara, dove è possibile ammirare i reperti e i cimeli dell’illustre passato della tonnara.

La Tonnara di Vendicari

La tonnara di Vendicari fu molto importante per l’economia dell’intera Sicilia. Detta anche Bafutu fu costruita nel ‘700.

Oasi faunistica di Vendicari

La sua vita è stata condizionata dalla vicinanza di altre due tonnare a causa delle quali Bafutu subì dei periodi di chiusura e di crisi. Il periodo di massimo splendore lo ha vissuto all’inizio dello scorso secolo e nel 1914 fu ristrutturata per volere di Antonin Modica Munafò. La sua attività cessò nel 1943 in seguito allo sbarco delle truppe anglo-americane.

Oggi tutti i locali adiacenti alla tonnara, e la tonnara stessa, sono stati restaurati grazie ad un intervento della Soprintendenza di Siracusa.

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