Musei Messina

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Antiquarium di Milazzo

L’antiquarium di Milazzo, in provincia di Messina, è stato inaugurato nel 2010 ed è ospite in una delle zone più nobili e prestigiose della città, l’ala est del “Quartiere degli Spagnoli”, risalente al XVI secolo e realizzato per difendere la “cittadella fortificata”. Dieci le sale espositive attraverso le quali ricostruire la storia di Milazzo dal dopo guerra ad oggi. È una ricostruzione cronologica quella proposta dall’Antiquarium, nel quale si alternano reperti di abitato a quelli di necropoli.

Nelle Sale si trova tutta la documentazione risalente all’Età Preistorica e Protostorica, dal V millennio a. C. al X secolo a. C. Tutti i reperti selezionati ed esposti sono tra i più significativi e diagnostici e testimoniano l’importanza storica e territoriale dell’antica città di Milazzo.

Area Archeologica Halaesa Arconidea

Oggi l’antica città di Halaesa Arconidea è compresa all’interno del comune di Tusa, in provincia di Messina. Fu una città molto rigogliosa sin dall’età repubblicana, fatto testimoniato dalla presenza di mercanti italici. Halaesa Arconidea fu una delle quattro città siciliane che ottenne lo status di Municipium prima che morisse l’imperatore Augusto. I resti archeologici fanno ipotizzare che godette di benessere economico fino agli inizi dell’età imperiale per poi essere abbandonata.

Quest’area archeologica è delimitata da un reticolo di vie ortogonali e isolati rettangolari sistemati a terrazze sulle pendici del colle. La piazza dell’antica città e circondata da due ali porticate e ospitò numerose statue delle quali ci sono giunte solo le basi. Sono tanti i resti pronti ancora a meravigliare, a stupire, a conquistare l’interesse di chi in giro se ne va alla ricerca dei fasti del passato.

Museo Archeologico Regionale e Area Archeologica di Naxos

Parlare della bellezza dei Giardini Naxos è scontato, paradiso terreno tra mare e terra, natura sublime che affascina e ammalia chiunque.
È tra le bellezze naturali che si trova anche il Museo Archeologico Regionale, sito nell’antica città alla quale è possibile accedere passando dal museo stesso. L’antica città si trova sulla piattaforma lavica della piccola penisola di Schisò che fu scalo naturale per le navi spinte dalla corrente.

Esistono numerosi racconti sulla fondazione di Naxos e tutti concordano sul suo primato in Sicilia. Furono i greci a fondarla e a capo della spedizione Teocle di Calcide. Naxos nacque come cittadina molto piccola, come indicano la distribuzione della ceramica più antica e l’ubicazione dell’unica abitazione di fine VIII secolo a.C.. Nell’antica città sono molte le aree sacre che si dipanano lungo i margini del perimetro urbano, a formare una sorta di cintura sacra. Molte sono state cancellate dal trascorrere del tempo e solo due sono riuscite a sopravvivere e si pensa fossero dei veri e propri santuari.

Museo di Lipari

Il Museo di Lipari, in provincia di Messina, è stato fondato agli inizi degli anni ’50 in concomitanza con l’avvio degli scavi archeologici. Nel corso degli anni questo museo si è ampliato sempre di più grazie al progresso delle ricerche ed oggi è costituito da cinque padiglioni (la sezione di archeologia preistorica, la sezione delle isole minori, la sezione di archeologia classica, il padiglione epigrafico, la sezione di vulcanologia e la sezione di biogeografia). La sezione di Archeologia preistorica testimonia l’evoluzione delle culture che si sono succedute nelle isole Eolie, dall’età neolitica a quella del bronzo. La Sezione di Archeologia classica, ricostruisce la storia culturale della città greca e romana, con una ricca documentazione proveniente dai corredi funerari della necropoli di contrada Diana.
Il Padiglione epigrafico, conserva i numerosi cippi e stelai funerari iscritti di età greca e romana rinvenuti nella necropoli. La Sezione di Vulcanologia illustra i caratteri geomorfologici delle Isole Eolie, tutte di formazione vulcanica, attraverso la visione di plastici, carte e fotografie e l’esposizione di campioni delle rocce vulcaniche locali.

All’interno del museo molto importante anche la meravigliosa collezione di maschere e piccole statue teatrali, a testimonianza di un prospero artigianato locale. Tra le maschere si possono ammirare quelle della tragedia e della commedia greca antica ma anche quelle della commedia nuova. Una sala all’interno del museo è dedicata anche all’Archeologia sottomarina.

Museo Regionale delle Tradizioni silvo-pastorali “G. Cocchiara”

Il museo Regionale delle Tradizioni silvo-pastorali “G. Cocchiara” di Mistretta, in provincia di Messina, è una meravigliosa esposizione di scritture, di messe in scena, contenente articolate proposte di percorsi di lettura di fenomeni e fatti culturali.

Museo Regionale di Messina

Il Museo Regionale di Messina si trova nella parte nord della città e ad ospitarlo è l’ex filanda Barbera- Mellinghoff, del tardo ottocento.
Nel corso degli anni sono state diverse le ristrutturazioni del palazzo, tutte atte a portare migliorie e tutelare l’esposizione delle opere.

All’interno del Museo Archeologico di Messina sono documentati i fasti della città nei secoli (dal XII al XVIII), testimoniate da personaggi come Antonello, di Girolamo Alibrandi, di Polidoro e di Caravaggio, personaggi di spicco della cultura artistica messinese. Dopo il sisma del 1908 hanno preso parte alla collezione dipinti ed opere scultoree e preziosi manufatti decorativi, appartenuti ad edifici danneggiati e poi abbattuti.

Oggi il Museo vanta un patrimonio immenso di opere che, accanto ai dipinti e alle sculture di autori prestigiosi e di artisti locali, annovera oggetti di arte decorativa di grande rilevanza.

Villa Romana di San Biagio

La villa di Castroreale – S. Biagio, oggi comune di Terme Vigliatore, in provincia di Messina, è stata riportata alla luce negli anni cinquanta ed è tra gli esempi più interessanti di villa di lusso suburbana.
 La villa fu costruita sul finire del II o inizi del I secolo a.C., in un luogo abitato sin dall’età ellenistica (III-II sec.a.C.). Ha subito almeno due restauri nella prima età imperiale (metà del I sec.d.C; II sec.d.C.), come testimoniano le modifiche apportate al settore termale. La presenza, tra i materiali rinvenuti, di ceramiche tarde e gli ambienti costruiti con materiali di risulta, recentemente riportati alla luce con gli scavi condotti nel settore est (in prossimità dell’attuale accesso all’area archeologica), fanno ipotizzare una continuità di frequentazione del sito fino ad epoca tardo-antica.

Villa Romana di Patti

Nell’agosto del 1973 vi fu il ritrovamento di una grande Villa di età tardo imperiale romana, nei pressi dell’autostrada Messina – Palermo.
Quattro sono i nuclei principali di questa grande abitazione: un ingresso secondario ed i suoi annessi sul lato Ovest; un nucleo di rappresentanza, e fulcro dello sviluppo planimetrico, costituito dal grande peristilio porticato attorno al quale si articolano diversi ambienti, fra cui spiccano, sul lato meridionale, l’ampia sala Tricora a tre absidi coperte da semicupole, presumibilmente il triclinium, e la grande sala absidata sul lato orientale, in posizione eccentrica. I pavimenti dei portici del peristilio, come quelli della sala tricora e degli altri ambienti, non ancora completamente esplorati, risplendono per la ricca decorazione musiva, che i caratteri figurativi e stilistici e gli schemi figurativi consentono di ascrivere alla grande scuola dell’Africa settentrionale, cui si devono anche i complessi musivi delle ville di Piazza Armerina e del Tellaroun; grande portico nella parte nord e impianti termali a nord- est del peristilio. I dati recuperati ci dicono che la Villa fu costruita su un complesso più antico, molto probabilmente una villa costruita tra II e il III secolo d.C.

Area Archeologica Teatro antico e Antiquarium di Tindari

La città greca di Tyndaris fu fondata intorno al 396 A.c. da Dionigi il Vecchio, tiranno di Siracusa, per installarvi contingenti di mercenari.
Storicamente fu legata a Siracusa e durante la prima guerra punica fu base dei cartaginesi. Oggi è possibile ricostruire l’importante storia di questa antica città greca seguendo il percorso di fortificazione a doppia cortina di blocchi in arenaria a disposizione isodoma con quattro torri quadrangolari e una grande porta a tenaglia. Questa fortificazione fu costruita all’inizio del III secolo a. C. sopra un vecchio apparato difensivo.

Nella parte superiore fu costruito un apparato termale con cortile colonna e pavimenti decorati pregevolmente e raffiguranti il simbolo della Trinacria, un toro e i due pilei(elmetti) dei Dioscuri (protettori di Tindari), due pugilatori con indicazioni dei nomi (Verna e Afer), il dio Dioniso etc.

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